Sono più le donne a essere contagiate sul lavoro, ma gli uomini muoiono di più (83%). Il report Inail vede ancora al primo posto gli infermieri (83%)
Sono 52.209 i contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail fino al 31 agosto, 846 in più rispetto al monitoraggio del mese precedente e nel 71,3% dei casi donne. Lo certifica l’ottavo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto. I morti sono 303, quasi un terzo del totale dei decessi denunciati. Uomini per l’83,8%, tra i 50 e i 64 anni nel 69,9% dei casi. In un mese sono aumentati di 27 unità.
Tra le regioni si conferma il primato negativo della Lombardia, con oltre un terzo dei casi di contagio da coronavirus sul lavoro denunciati (36,0%) e il 42,6% dei decessi. La provincia più colpita è quella di Milano (11,0%), seguita da Torino (7,9%), Brescia (5,5%) e Bergamo (4,7%), che con 37 decessi, pari al 12,2% del totale, è al primo posto tra le province con più casi mortali, seguita da Milano (8,3%), Brescia (7,9%) e Napoli (6,3%). I contagi con esito mortale si concentrano al Nord-Ovest, con il 56,4% del totale. Segue il Sud, con il 16,2% dei decessi, il Nord-Est (13,2%), il Centro (12,2%) e le Isole (2,0%).
Un triste primato quello dei professionisti della sanità. Il 71,2% delle infezioni da coronavirus sul lavoro denunciate e il 23,3% dei casi mortali si concentra nel settore della sanità e assistenza sociale, che insieme al settore degli organismi pubblici preposti alla sanità (Asl) porta all’80,2% la quota dei contagi e al 34% quella dei decessi avvenuti in ambito sanitario. Subito dopo i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, alimentari) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.
Con la ripresa delle attività a partire dal mese di maggio, però, si evidenzia una riduzione progressiva dell’incidenza di casi da contagi nella sanità e assistenza sociale. Dal 71,6% del trimestre marzo-maggio, al 56% di giugno-agosto. Parallelamente sono salite in questo indicatore tutte le attività economiche che subiscono una ripresa nel periodo estivo. Alloggi e ristorazione in primis (4,3%), poi noleggio, agenzie viaggi e servizi di supporto alle imprese (13,7%).
La categoria professionale dei tecnici della salute, con il 39,7% dei contagi da nuovo coronavirus sul lavoro denunciati, si conferma la più colpita dal virus. Oltre l’83% sono infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari (20,9%), medici (10,2%), operatori socio-assistenziali (8,9%) e personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,8%), impiegati amministrativi (3,1%), addetti ai servizi di pulizia (1,9%) e dirigenti sanitari (1,0%).
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