Con l’Udienza Papale termina la seconda tappa del percorso iniziato dalle Federazioni e Consigli degli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie FNOMCeO, FNO TSRM e PSTRP, FOFI, FNOPO, FNOVI, FNCF, CNOP, FNOFI, FNOB, CNOAS, che hanno aderito al Manifesto per il superamento delle povertà sanitarie
“Prendersi cura di chi cura”, riservando a sé stessi le stesse attenzioni che, quotidianamente, rivolgono ai pazienti. È questo il monito che Papa Francesco ha rivolto a tutti i professionisti sanitari italiani, nel corso dell’udienza a loro dedicata. In prima fila, i Presidenti delle Federazioni delle Professioni Sociosanitarie che, al termine del discorso del Santo Padre, gli hanno rivolto un personale saluto. Con l’Udienza Papale termina la seconda tappa del percorso iniziato dalle Federazioni e Consigli degli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie FNOMCeO, FNO TSRM e PSTRP, FOFI, FNOPO, FNOVI, FNCF, CNOP, FNOFI, FNOB, CNOAS, che hanno aderito al Manifesto per il superamento delle povertà sanitarie, all’interno dell’iniziativa ‘Le povertà sanitarie in Italia’ tenutasi lo scorso 10 maggio a Verona, organizzata dalla Pastorale della Salute, Conferenza Episcopale Italiana.
Papa Francesco, dopo aver raccomandato ai professionisti sanitari di non trascurarsi, ha lanciato un appello generale invitando tutti a riconoscere la generosità di chi lavora in ambito sanitario, ricambiandola in garanzia di “rispetto, stima e aiuto” nei loro confronti”. Altro tema al centro dell’Udienza Papale è stata la compassione per gli ultimi: nessuno, “è così autosufficiente da non avere bisogno di cure”, ha detto Papa Francesco.
Ieri, presso la Pontificia Università Lateranense, si è tenuto il convegno sull’ “Universalità delle cure e sostenibilità dei SSN in Europa”, primo appuntamento di questa seconda tappa delle iniziative correlate al Giubileo 2025 ed organizzate dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme alle Federazioni delle professioni sanitarie e sociosanitarie e ai Consigli degli Ordini professionali. Tra i relatori, il Ministro alla Salute prof. Orazio Schillaci che, nel corso dell’evento, ha sottolineato quanto “l’istituzione del Servizio Sanitario in Italia abbia risposto, innanzitutto, ad un preciso dettato costituzionale: la tutela della salute della persona. L’unico diritto che la nostra Carta Costituzionale definisce ‘fondamentale’. Una tutela che, se da una parte certamente è fatta di cure, di prestazioni sanitarie specifiche, dall’altra promuove la prevenzione in tutte le diverse fasce di età. In questo senso il servizio sanitario universalistico, così come si è sviluppato in Italia, garantisce un valore civile alla salute della popolazione, assicurando la cura a tutti e in maniera gratuita a chi versa in condizioni di indigenza”. Dopo aver approfondito il significato di “Servizio sanitario”, il Ministro della Salute ha parlato della sostenibilità del sistema. “Per quanto riguarda la sostenibilità in campo sanitario occorre segnalare due elementi concomitanti – ha aggiunto -. Da una parte l’importanza dei livelli minimi garantiti per tutti, con un approccio regolato, che è un criterio fondamentale di civiltà sociale, dall’altra è necessario guardare con sempre maggiore attenzione ad evitare sprechi e dispersioni, proprio in ragione della sostenibilità di sistema nel garantire una continuità nel tempo e alle generazioni future. E questo è un impegno su cui stiamo profondendo ogni sforzo. L’auspicio ha concluso Schillaci – è che ciascuno di noi ricordi sempre che il lavoro che noi oggi svolgiamo poggia sulle spalle di giganti dell’Europa che, anche in campo medico, hanno contribuito al progresso dell’umanità intera”.
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