Lavoro e Professioni 16 Gennaio 2023 11:33

Pensione di anzianità Enpam: scopri se è l’anno giusto e se hai le carte in regola

Ecco come variano i requisiti e le modalità di erogazione per ottenere la pensione di anzianità per le varie categorie

Pensione di anzianità Enpam: scopri se è l’anno giusto e se hai le carte in regola

Anno nuovo, vita nuova. Per molti professionisti questo sarà l’anno del pensionamento, mentre altri accorceranno le distanze tra loro e questo traguardo che, se da un lato può rappresentare l’esito della carriera lavorativa, dall’altro può significare un nuovo inizio per dedicarsi a fondo ad altri aspetti della vita: famiglia, hobby, passioni e progetti. Con l’aiuto del vademecum redatto dalla Fondazione Enpam, scopriamo quali sono i requisiti, le modalità e le tempistiche per ottenere la pensione di anzianità, declinata a seconda delle varie categorie professionali e contributive di appartenenza.

La pensione di anzianità Enpam

Innanzitutto, il principio fondamentale che regola il diritto alla pensione d’anzianità si basa sull’età anagrafica: 68 anni è l’età in cui è possibile andare in pensione. In secondo luogo, la pensione di anzianità Enpam è composta da una pensione di base (Quota A) spettante a tutti i camici bianchi iscritti all’Ordine, e da un’eventuale quota calcolata sulla base dei contributi versati relativamente alla propria attività professionale. Di seguito le caratteristiche per le varie fattispecie.

Medici di medicina generale

Nella categoria rientrano, oltre ai medici di medicina generale, anche i pediatri di libera scelta e gli addetti alla continuità assistenziale e all’emergenza territoriale. Per loro, accedere al pensionamento sarà possibile sulla base di due requisiti: aver raggiunto l’età anagrafica necessaria ed aver cessato l’attività professionale con gli istituti del Servizio sanitario nazionale e/o con gli Enti non convenzionati con il Ssn. C’è tuttavia la possibilità di continuare a lavorare al massimo fino al compimento dei 70 anni d’età, ed in questo caso l’assegno pensionistico sarà maggiorato. La domanda di pensione va effettuata direttamente dall’area riservata compilando l’apposito modulo, dopo aver presentato all’ente competente le dimissioni irrevocabili oppure aver cessato l’attività professionale.

Specialisti ambulatoriali

Questa pensione spetta invece ai camici bianchi che lavorano come specialisti ambulatoriali o nell’ambito della medicina dei servizi (medici legali, medici scolastici ecc.), e ricalca le modalità già esaminate per i medici di medicina generale. Per ottenerla è necessario infatti, oltre ad aver raggiunto l’età anagrafica, aver cessato l’attività professionale con gli istituti del Servizio sanitario nazionale e/o con gli Enti non convenzionati con il Ssn, fatta salva la possibilità di continuare a lavorare fino al compimento del 70° anno con una maggiorazione sull’importo della pensione. Per fare domanda di pensione di anzianità, è necessario aver presentato all’ente competente le dimissioni irrevocabili oppure aver cessato l’attività professionale.

Liberi professionisti

Questa pensione (Quota B) spetta a tutti i medici e gli odontoiatri che esercitano la libera professione. Per ottenerla è necessario aver raggiunto l’età anagrafica, aver maturato almeno 5 anni di contribuzione sulla Quota A del Fondo di previdenza generale (contribuzione effettiva, riscattata e/o ricongiunta), essere ancora iscritti all’Albo e non essere titolari di una pensione da totalizzazione o di invalidità a carico dell’Enpam. I liberi professionisti, una volta pensionati, non sono obbligati a cessare l’attività professionale. In questo caso, vige l’obbligo di versare i contributi all’Enpam, sulla base dei quali l’ente ricalcolerò la pensione aumentandola in base ai nuovi versamenti fatti e liquidando annualmente la pensione supplementare.

La pensione di anzianità in trattamento misto

Ai pensionandi è lasciata la scelta se avere la propria pensione esclusivamente tramite rendita mensile oppure in trattamento misto, cioè parte in capitale e parte in rendita mensile. Si ricorda tuttavia che optare per il trattamento misto è subordinato ai seguenti requisiti:

  • aver maturato il diritto alla pensione anticipata o di anzianità (non quindi in caso di pensione indiretta oppure di inabilità assoluta e permanente);
  • essere titolari di una pensione (presso l’Enpam o un altro ente di previdenza obbligatorio) pari o superiore al doppio del minimo Inps (il minimo Inps da considerare per l’importo della pensione è quello dell’anno in cui decorre la pensione della gestione dei medici di medicina generale). Per la liquidazione in capitale si può scegliere di ricevere fino a un massimo del 15% dell’importo maturato, e la percentuale va indicata nel modulo di pensione

 

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