Analizziamo uno degli strumenti messi a disposizione dall’Enpam per aiutare i propri iscritti
Aumentare la propria pensione ed essere più tranquilli finanziariamente dopo una vita di lavoro è un’esigenza sempre più sentita dai camici bianchi italiani. Esigenza intercettata dall’ente previdenziale Enpam che, per questo motivo, ha messo a disposizione dei propri iscritti diverse soluzioni per migliorare la posizione previdenziale e dar modo di incrementare l’assegno di pensione. Si tratta di strumenti flessibili, adattabili in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere e anche alle esigenze e disponibilità economiche del momento.
Uno di questi strumenti consiste nei riscatti, che andiamo ora ad esaminare in dettaglio.
I riscatti consentono di far valere a fini pensionistici dei periodi che non sono coperti da contribuzione, garantendo un aumento dell’anzianità contributiva e, di conseguenza, della pensione. Inoltre, i contributi volontari da riscatto, così come quelli ordinari, sono interamente deducibili dalle tasse. La domanda di riscatto non è vincolante. Una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici, l’eventuale accettazione va spedita entro 120 giorni, trascorsi i quali la proposta viene considerata decaduta.
Ecco quali sono le condizioni per gli iscritti per poter fare domanda di riscatto:
Il riscatto può essere totale o parziale, si può cioè scegliere di riscattare tutto il periodo previsto o solo una parte. Ecco quali sono i periodi riscattabili nel dettaglio:
Il pagamento va effettuato tramite bollettino Mav, ed è possibile optare per la soluzione unica (da versare il mese successivo a quello in cui l’accettazione è stata registrata), o in due rate semestrali, con scadenze al 30 giugno e al 30 settembre.
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