MMG, pediatri di libera scelta e specialisti possono chiedere un incremento di aliquota ai fini pensionistici. C’è tempo fino al 31 gennaio 2020 per presentare la domanda alla Asl
Aumentare l’importo della pensione è possibile, ma bisogna agire entro il 31 gennaio. La comunicazione arriva dall’ENPAM, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici: fino alla fine di gennaio 2020 si può infatti inoltrare la domanda per aumentare la futura pensione versando un contributo aggiuntivo (la cosiddetta aliquota modulare). Ma vediamo a chi è offerta questa opportunità e che cosa bisogna fare per approfittarne.
I medici che lavorano in convenzione o in accreditamento con il SSN e, nello specifico, le seguenti categorie professionali: medici dell’assistenza primaria, della continuità assistenziale, dell’emergenza sanitaria territoriale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti esterni accreditati ad personam.
Per poter sfruttare questa possibilità e ottenere una pensione più alta, i camici bianchi devono effettuare un versamento volontario di un’aliquota contributiva aggiuntiva a loro carico, compresa tra l’uno e il cinque per cento, finalizzata al calcolo di una quota di pensione ulteriore. Tutti gli interessati possono procedere inviando un modulo di adesione all’aliquota modulare alla Asl per la quale si lavora.
L’aliquota resta confermata per gli anni successivi: per questo, i medici che hanno già richiesto in passato un supplemento dell’assegno pensionistico non devono fare niente, salvo il caso in cui vogliano modificare la percentuale scelta. Per revocarla, si deve presentare specifica domanda sempre entro il 31 gennaio.
Per i contribuenti che non possono giovarsi di questa opportunità, ricorda l’Enpam, esistono soluzioni alternative che hanno lo stesso obiettivo: avere una pensione più ricca. È possibile, infatti, riscattare i periodi che non sono coperti da contribuzione aumentando l’anzianità contributiva; allineare i contributi già pagati a una contribuzione più alta versata quando il reddito era maggiore perché si è lavorato di più (in questo modo si otterrà un importo più alto della pensione ma non dell’anzianità contributiva); infine, l’ultima strada da percorrere porta alla pensione complementare con l’adesione a FondoSanità, che consente una deducibilità delle somme fino a oltre cinquemila euro.
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