Lo strumento, messo a disposizione da Enpam per i suoi iscritti, permette un incremento sostanziale dell’importo della pensione
Continua l’indagine di Sanità Informazione sulle soluzioni più vantaggiose che offrano ai camici bianchi l’opportunità di aumentare il proprio assegno di pensione. Questa volta abbiamo esaminato lo strumento proposto dall’ente previdenziale Enpam che consiste nell’allineamento dei contributi. Come si legge sul sito della Fondazione, si tratta di un riscatto che consente di allineare i contributi già pagati a una contribuzione più alta versata nei periodi in cui si è lavorato di più e quindi il reddito è stato maggiore. In questo modo si può ottenere un incremento sostanziale dell’importo della pensione (e non dell’anzianità contributiva). I contributi volontari da riscatto, come quelli ordinari, sono interamente deducibili dalle tasse.
Può chiedere l’allineamento l’iscritto Enpam che:
I criteri secondo i quali avviene l’allineamento variano in base al fondo in cui si fa domanda, se quello della Libera professione o della Medicina convenzionata e accreditata.
Nel caso della libera professione (Quota B), si allineano i contributi inferiori al contributo più alto degli ultimi tre anni. Nel caso dell’assistenza primaria e specialistica ambulatoriale, si allineano i contributi inferiori alla media annua dei contributi versati negli ultimi 36 mesi coperti da contribuzione effettiva.
Inoltre, ricorda la Fondazione, la domanda non è vincolante: una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici, l’eventuale accettazione va spedita entro 120 giorni, trascorsi i quali la proposta viene considerata decaduta.
Come si legge sul sito Enpam, i pagamenti si possono effettuare o in unica soluzione con bollettino Mav il mese successivo a quello in cui l’accettazione è stata registrata, oppure in rate semestrali, nei mesi di giugno e dicembre con bollettini Mav. I versamenti sono maggiorati dell’interesse legale in vigore al momento (tasso variabile).
La Fondazione ricorda inoltre che i versamenti rateali possono essere sospesi in qualsiasi momento fino a un massimo di due anni dalla scadenza dell’ultima rata pagata, e che è sempre comunque possibile mettersi in regola con il debito pregresso o decidere di interrompere definitivamente i pagamenti. In quest’ultimo caso il beneficio sulla pensione sarà limitato alle somme versate (fa eccezione il riscatto dei periodi liquidati). Infine, l’allineamento non va necessariamente saldato entro la data del pensionamento, ma si può pagare anche dopo la pensione, purché si continui ad esercitare la professione e comunque non oltre 70 anni.
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