Il vicepresidente della Camera: «Con la legge di Bilancio archiviare la stagione dei tagli in sanità. La salute dei cittadini non può essere messa nelle mani della precarietà, ma gestita da lavoratori stabili e adeguatamente remunerati»
«Se la “prossimità” è la chiave della sanità del futuro, allora il farmacista non potrà che avere una funzione strategica per la realizzazione del nuovo modello assistenziale». Andrea Mandelli, presidente FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) e vicepresidente della Camera dei Deputati, ha le idee chiare sul ruolo del farmacista per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nei prossimi cinque anni, attraverso la realizzazione di case e ospedali della comunità, centrali operative, l’incremento della telemedicina e dell’assistenza domiciliare, i cittadini potranno contare su una sanità sempre più vicina e radicata sul territorio. «Un obiettivo – continua Mandelli – che non può prescindere dal coinvolgimento dei farmacisti che, dai piccoli paesi alle grandi città, sono da sempre i professionisti sanitari più vicini ai cittadini. Il PNRR non dovrà puntare solo alla realizzazione di nuove infrastrutture, ma anche al potenziamento di quelle già esistenti», aggiunge il presidente FOFI.
Prima con l’esecuzione dei tamponi antigenici, poi con la somministrazione dei vaccini anti-Covid, i farmacisti sono schierati in prima linea fin dai primi mesi dell’emergenza sanitaria in corso. «Il farmacista ha già dimostrato di essere all’altezza della situazione – dice Mandelli – tendendo testa a questa enorme sfida lanciata dalla pandemia da Covid-19». E non sono i soli ad aver messo in luce le proprie competenze professionali: in trincea si sono alternati tutti i professionisti sanitari. «È stato fatto un lavoro di squadra, lo stesso che dovrà essere messo in atto per ridisegnare la sanità del futuro. Il primo passo da compiere è l’integrazione tra le professioni di infermiere e farmacista – sottolinea il vicepresidente della Camera – avviando una collaborazione multi-professionale peraltro già sancita dalla legge n.69 del 2009 (l’art. 11 ha previsto, per la prima volta, che le farmacie possano fornire nuovi servizi in ambito sanitario ai cittadini, definendo le linee del nuovo modello della “Farmacia dei Servizi”, ndr)».
Ad agevolare questo ambizioso percorso si spera possa contribuire l’approvazione di alcune importanti novità contenute nella bozza della legge di Bilancio. «La legge di Bilancio deve archiviare, una volta per tutte, la stagione dei tagli in sanità – dice Mandelli -. In quest’anno di pandemia tutti i medici e i professionisti sanitari hanno fatto l’impossibile per gestire l’emergenza in corso, grazie alla loro flessibilità e alla loro innegabile preparazione. Ma la salute dei cittadini non può essere messa nelle mani della precarietà: deve essere gestita da lavoratori con contratti stabili e adeguatamente remunerati. È inutile ricordarsi quanto sia fondamentale il contributo dei sanitari per il Paese solo se spinti dalla necessità. Non deve essere l’impegno di una sola stagione particolare, come quella che stiamo vivendo. Deve diventare un’impostazione predefinita basata – conclude il vicepresidente della Camera – sulla civiltà e sulla giustizia».
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