Intervista al professor Pierpaolo Mastroiacovo, responsabile scientifico del progetto «Prevenire patologie e disabilità congenite attraverso strategie di comunicazione efficaci»
Prevenire è meglio che curare. La radice di molte patologie che colpiscono l’individuo adulto risiederebbe infatti nello stile di vita… di mamma e papà. Convincere una futura mamma a smettere di fumare prima ancora di iniziare una gravidanza potrebbe non essere facile.
Per questo è fondamentale che la comunicazione tra medico e coppia sia particolarmente efficace. Sanità informazione ne ha parlato con il professor Pierpaolo Mastroiacovo, pediatra e direttore dell’ICBD (International Centre on Birth Defects and Prematurity), responsabile scientifico del progetto «Prevenire patologie e disabilità congenite attraverso strategie di comunicazione efficaci», in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute.
Professore, lei è responsabile di questo importante progetto che può aiutare i futuri genitori. Ce ne parli…
«Il sostegno alla maternità e alla paternità responsabile inizia ben prima del concepimento. La salute dei figli, infatti, viene determinata prima che questi vengano concepiti. Alcuni stili di vita e comportamenti materni potrebbero alterare lo sviluppo dell’embrione, soprattutto se consideriamo che la prima visita ostetrica è tardiva, e che per alcune settimane la donna ignora di essere incinta. Oggi, per fortuna, è possibile ridurre il rischio di numerosi “esiti avversi della riproduzione”(EAR). Se una donna elimina un certo fattore di rischio – come il fumo – prima della gravidanza, non solo diminuisce il rischio di avere un figlio sottopeso, ma anche di tante altre patologie: alcune malformazioni, la prematurità, la morte improvvisa del lattante e alcune patologie respiratorie del bambino. Idem per l’alcool, l’alimentazione errata ed altri fattori di rischio. Una visione globale è importante per prevenire sia le patologie legate alla gravidanza sia i successivi “esiti di salute tardivi” (EST). Le basi per alcune malattie della fase adulta (diabete, ictus ed altre) vengono infatti gettate già nel grembo materno».
La comunicazione tra medico e paziente è sempre delicata, in alcuni casi – come questo – più che in altri. Quali strategie possono essere messe in campo perché questa sia non solo scientificamente corretta, ma anche efficace?
«Per poter comunicare efficacemente alle coppie che vogliono procreare dobbiamo utilizzare strumenti semplici, rapidi, condivisi e standardizzati. Da tempo abbiamo proposto a tutti i medici l’utilizzo di siti web fortemente autorevoli che lo aiutano a fornire un certo tipo di informazione e sviluppare alcuni strumenti che lo aiutano nel suo lavoro. Implementando questi strumenti, tra cui la Formazione a Distanza, potremo aggiornare i medici in modo completo e riuscire davvero a influire positivamente sulla salute della donna, della coppia, e delle future generazioni».