Non solo i medici dipendenti pubblici, ma anche gli specializzandi e i dottorandi di ricerca possono chiedere l’aliquota previdenziale super ridotta
Non solo i medici dipendenti pubblici, ma anche gli specializzandi e i dottorandi di ricerca possono chiedere l’aliquota previdenziale super ridotta del 2% per i redditi da attività intramuraria.
A chiarirlo è il Centro studi dell’Enpam, l’Ente previdenziale di medici e odontoiatri, chiamato ad esprimersi sul quesito di un medico iscritto a un corso di specializzazione, ma impiegato in attività extra presso un ospedale di Milano.
Una norma di rango primario (articolo 40 del decreto legislativo n. 368 del 17 agosto 1999) consente infatti agli specializzandi di svolgere attività libero professionale intramuraria. Analogo permesso ce l’hanno i medici iscritti a un dottorato di ricerca (nota MIUR n. 436/2014).
Quindi, se si svolge attività intramoenia e il relativo reddito compare nel punto “4” della Certificazione unica (altri redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente), al momento di dichiarare i redditi libero-professionali all’Enpam è possibile chiedere di pagare i contributi di Quota B con l’aliquota del 2% anziché con quella intera del 19,5% o ridotta del 9,75%.
I redditi da intramoenia, infatti, anche se sono assimilati a redditi da lavoro dipendente a fini fiscali, restano redditi libero-professionali a tutti gli effetti, con tutti i vantaggi contributivi che ne conseguono.
Quest’agevolazione riguarda solo i compensi extra da attività intramuraria e non riguarda le borse di studio ordinarie degli specializzandi che, fino a che non verrà cambiata la legge, restano sottoposte all’obbligo di versare il 24% alla gestione separata dell’Inps.
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