Le celebrazioni del trentennale della Legge 56 sono cominciate ieri al Quirinale dove il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto una delegazione del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Oggi, a Roma, una giornata di confronto tra professionisti ed Istituzioni. Tra i relatori internazionali Irving Kirsch della Harvard Medical School
Era il 1989 quando con la Legge 56 del 18 febbraio, intitolata al Partigiano ed eroe della Resistenza recentemente scomparso Adriano Ossicini, gli psicologi ottenevano una norma propria. «E soltanto lo scorso anno – dice Fulvio Giardina, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) – si è raggiunto un secondo importante traguardo: quella dello psicologo è diventata una professione sanitaria a tutti gli effetti, passando sotto la piena vigilanza del ministero della Salute. Ci sono voluti tre decenni – sottolinea Giardina – affinché il Paese si rendesse conto del contributo che gli psicologi possono offrire per la salute pubblica».
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Eppure, nonostante gli importanti riconoscimenti ottenuti, le difficoltà per chi si affaccia a questa professione permangono: «In Italia – sottolinea Giardina – siamo circa 110mila psicologi. Tanti o pochi è difficile dirlo, poiché questo numero è governato dal mondo accademico e della formazione. Di certo, il 40% dei giovani colleghi non riesce a trovare un’adeguata collocazione professionale. Per questo, vorremmo un accesso controllato alla professione».
Le celebrazioni per il trentennale della Legge 56 sono cominciate ieri, quando una delegazione del CNOP è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Un evento importante che dà significato al nostro impegno», sottolinea Giardina. Oggi, invece, un’intera giornata è stata dedicata alla ricorrenza, attraverso momenti di confronto tra professionisti e Istituzioni.
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«Abbiamo chiesto al Governo, che ci ha ascoltato – aggiunge Giardina – di trasformare tante esigenze sociali in opportunità. Mi riferisco in particolare al mondo della scuola dove siamo assenti, nonostante, in tutta Europa, lo psicologo abbia già ottenuto un ruolo importante. Oggi, infatti – commenta il presidente CNOP – parlare di una sola psicologia è sbagliato: la nostra è una professione che si estrinseca in moltissimi ambiti, non solo quello della salute, ma anche nel mondo dell’istruzione, della giustizia e del lavoro».
È Irving Kirsch lo speaker internazionale d’eccezione, l’esperto che attualmente dirige un programma di studi sull’effetto psicologico alternativo all’uso dei farmaci antidepressivi alla Harvard Medical School. « Kirsch – sottolinea il presidente CNOP – illustrerà come la depressione, un male sociale ed universale, non sia ormai gestita in maniera esclusiva dai farmaci. Presenterà, infatti, nuovi dati sulla loro scarsa efficacia e le più recenti scoperte dell’effetto psicologico, che confermano la validità della psicoterapia come trattamento per la depressione, e più in generale il valore terapeutico di una buona relazione medico paziente».
Presente anche il regista Paolo Ruffini per descrivere un altro volto dello psicologo, attraverso il suo progetto “up and down”, nel complicato mondo delle disabilità mentali. In serata, le celebrazioni del trentennale si concluderanno con un sfida calcistica che vedrà la Nazionale Deputati scendere in campo contro quella degli psicologi.