«Quota 100 rischia di mettere in ginocchio il servizio sanitario nazionale con ripercussioni gravissime sull’assistenza dei cittadini italiani. Sono 41mila le unità del personale sanitario attualmente in servizio pronte ad aderire. Di questi, 4,5mila medici, 22,3mila infermieri, 9mila tecnici e tecnici di laboratorio, 2mila operatori nel settore della riabilitazione, 1,2mila dirigenti sanitari, 1,3mila nel settore della vigilanza e delle pulizie e 306 medici veterinari. Un esodo insostenibile per il nostro Paese, in assenza di misure per l’immediata sostituzione di chi ha scelto di approfittare della possibilità di andare subito in pensione». Questa la denuncia della vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan e del capogruppo alla Camera di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, che hanno reso noto i dati elaborati da Quotidiano Sanità sulle stime di possibili richieste di pensionamento a fine 2018.
«I numeri parlano chiaro – proseguono Rostan e Fornaro – ci potremmo trovare all’improvviso con il 25 per cento in meno dei medici e con il 30 in meno per cento degli infermieri, sul totale di coloro che hanno raggiunto i limiti stabiliti per aderire a quota 100. Un colpo durissimo che metterebbe in serio pericolo il diritto alla salute e il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza in tutte le regioni d’Italia».
«Chiederemo al ministro alla Salute, Giulia Grillo, di convocare con urgenza un tavolo tecnico per valutare tutte le azioni possibili finalizzate all’immediata sostituzione del personale che aderirà a Quota 100 con altrettante unità. Cosa non facile considerando i tempi per bandire i concorsi e aggiudicarli. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una intollerabile approssimazione di questo governo nel trattare temi delicatissimi come il diritto ad una sanità equa ed efficiente», concludono i deputati di Liberi e Uguali.