Intervista a Leonardo Martinelli, Chief Claims Officer di AmTrust: «Legge Gelli svolta fondamentale, ma attendiamo i decreti attuativi. Per noi compagnie uno degli elementi decisivi è quello della formazione e dell’aggiornamento continuo in medicina. Un medico aggiornato è una garanzia per le assicurazioni»
«La Legge Gelli è una svolta fondamentale, ma attendiamo ancora i decreti attuativi che la rendano completa. I medici ne escono tutelati, ma hanno l’obbligo di assicurarsi. Per noi compagnie uno degli elementi decisivi è quello della formazione e dell’aggiornamento continuo in medicina. Un medico aggiornato è una garanzia per le assicurazioni». Così Leonardo Martinelli, Chief Claims Officer di AmTrust, nel corso dell’evento in cui Consulcesi ha distribuito 22 milioni di euro ai medici ex specializzandi, in cui si è fatto anche il punto proprio sulla “Legge Gelli-Bianco” grazie alla partecipazione di AmTrust, leader americano nel settore della sanità pubblica con una quota di mercato di oltre il 60% per coperture stipulate con gli ospedali e oltre 100mila medici assicurati. Concetto ribadito ed esplicitato anche dal Direttore Commerciale AmTrust, Salvatore Punzo: «Proprio per questo stiamo studiando meccanismi premiali per ridurre i premi assicurativi ai medici in regola con l’ECM».
«La Legge Gelli – continua Martinelli – copre il buco lasciato dalla Legge Balduzzi, che non è stata mai messa in pratica perché mancavano i decreti attuativi. Certo, ci sono ancora diverse cose che vanno definite, ma parliamo di una legge che fissa dei principi fondamentali e che rappresenta il primo passo per arrivare ad una RC sanitaria moderna, europea». Tra questi principi, una importanza sempre maggiore viene data all’aspetto formativo: «Stiamo parlando della salute delle persone – spiega Martinelli – e di una scienza complessa senza possibilità di certezza di risultato. Per questo la formazione è un tassello fondamentale, al di là delle linee guida. Il medico deve fare tutto il possibile, deve usare la sua massima esperienza unita all’aggiornamento. Certo, non avremo la certezza che tutti i pazienti guariranno, ma almeno sapremo che si è fatto il possibile. Resta il fatto che, di pari passo, è necessario creare una buona partnership tra medico e assicuratore, in modo tale da individuare velocemente gli errori compiuti, se ce ne sono, accelerare i processi per la definizione delle responsabilità e dare, in questo modo, il miglior servizio al paziente. Più sono lunghi i processi, più costano i sinistri, più alte sono le polizze. Per questo – continua Martinelli – la formazione è fondamentale: quella del medico può essere considerata una vocazione, ma principalmente è una professione, e come tale è soggetta ad evoluzioni che vanno seguite con esperienza e formazione continua. È un aspetto fondamentale della legge e ci credo molto».
«La formazione del personale medico è un aspetto su cui noi di Consulcesi puntiamo da oltre venti anni», ribadisce Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, colosso della tutela legale in ambito medico che con il Provider accreditato Agenas 2506 Sanità in-Formazione offre ad oltre 100mila medici una formazione di qualità con oltre 140 corsi FAD (Formazione a Distanza): «Sono tante le tematiche che stiamo affrontando in modo serio e deciso e con sistemi che funzionano. La formazione è proprio una di queste, visto che è un elemento fondamentale per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e che molte strutture sanitarie chiedano al medico di essere adeguatamente formato. Insomma, diciamo che tutte queste politiche portino ad un miglioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini».
Sui 22 milioni consegnati agli ex specializzandi che tra il 1978 e il 2006 non hanno ricevuto il corretto trattamento economico, Tortorella conferma: «I milioni consegnati oggi rappresentano solo una piccola tranche di risarcimenti che continuano ad arrivare settimana dopo settimana ai camici bianchi che tuteliamo. È un gettito continuo perché la Presidenza del Consiglio si è accorta che continuiamo a vincere le cause nei Tribunali di tutta Italia, e quindi paga subito. I medici sono felici e noi con loro». Nessuna novità invece sul Ddl 2400 che propone un accordo transattivo tra camici bianchi non pagati e lo Stato: «Il Disegno di Legge ha la copertura necessaria, ma chi rappresenta i medici in commissione ha stabilito che il rimborso doveva riguardare tutti i medici, anche coloro che non avevano presentato domanda giudiziale. Così la platea è stata ampliata a dismisura e le casse pubbliche, già abbastanza vuote oggi, non possono permettersi di reggere un tale esborso. Questo ha fatto sì che quel Disegno di legge, da noi voluto, richiesto e ottenuto, non è passato in commissione. Ci riproveremo. Siamo comunque contenti che il mondo medico a breve andrà al voto. Spero e penso che i camici bianchi terranno conto di questo aspetto, perché bisogna trovare una rappresentatività forte, che rappresenti in modo corretto i diritti di tutti i medici».