Sulla stessa barca anche anestesisti, chirurghi e ortopedici: “Premi troppo alti, le istituzioni si adoperino”
Noi ginecologi paghiamo polizze assicurative troppo alte, serve una legge per ridurne i costi”. Un grido di allarme che arriva dall’89°Congresso Nazionale Sigo, Aogoi e Agui che si è tenuto nei giorni scorsi a Cagliari.
Sono circa 30mila i contenziosi medico-legali che ogni anno affollano le aule giudiziarie italiane. Una quantità di cause enorme che nella quasi totalità dei casi finisce con l’archiviazione o l’assoluzione del medico.
Secondo una recente indagine effettuata su 90 procure dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, infatti, su 901 episodi di lesioni colpose, si arriva ad archiviazione nel 98,8 per cento dei casi. Percentuale che aumenta fino al 99,1 per cento negli episodi di omicidio colposo. È evidente dunque che anche un medico innocente può ritrovarsi ad annaspare tra le maglie della giustizia italiana. Tant’è che circa l’80 per cento dei camici bianchi italiani riceve, nel corso della sua carriera, almeno una denuncia o richiesta risarcitoria, passando in questo modo almeno un quarto della propria vita lavorativa sotto processo.
I ginecologi sono una delle categorie più esposte sotto questo punto di vista: “Siamo perseguibili per ben dieci anni dal momento in cui la parte lesa viene a conoscenza del danno subito – ha dichiarato poche settimane fa ai microfoni di Sanità Informazione il dottor Antonio Chiantera, segretario nazionale di Aogoi, l’Associazione Ginecologi Italiani –; una volta cessata l’assicurazione, la garanzia postuma dura solo due anni, dopodiché siamo totalmente esposti alla rivalsa”. In aggiunta a tutto ciò, secondo Nicola Surico, presidente Cic (Collegio Italiano Chirurghi), i ginecologi spendono dalla metà al terzo dello stipendio per pagare il premio assicurativo.
Un problema che i ginecologi condividono con molte specializzazioni ugualmente a rischio: anestesisti, chirurghi, ortopedici e chirurghi plastici hanno le stesse identiche difficoltà a trovare accesso a premi assicurativi a costi contenuti. Si parla di cifre astronomiche che vanno tra i 12mila ai 26mila euro annui. Tutto ciò, ovviamente, a patto che i camici bianchi che cercano un’assicurazione riescano a trovare una compagnia disposta a stringere con loro una polizza.