«D’ora in poi non sarà più possibile, né credibile, rimandare la realizzazione di progetti di riforma della rete assistenziale portando a motivazione la mancanza di fondi adeguati» precisa la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO)
«L’accordo europeo sul Recovery Fund è un evento storico di portata straordinaria e i 209 milioni riconosciuti all’Italia rappresentano una risorsa fondamentale per poter realizzare concretamente quelle riforme prospettate dal Governo e richieste a gran voce dal comparto sanità». È questo il commento delle componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO) sul Recovery fund.
«Come annunciato dallo stesso premier Conte – spiegano – le imponenti risorse europee dovranno essere il volano per la costituzione di una task force che dovrà rivedere, in stretta collaborazione con i rappresentanti delle professioni sanitarie e sociosanitarie, anche la riorganizzazione del SSN. D’ora in poi non sarà più possibile, né credibile, rimandare la realizzazione di progetti di riforma della rete assistenziale portando a motivazione la mancanza di fondi adeguati. Questo sarà ancor più vero per settori sanitari che da troppo tempo sono stati “dimenticati” dai provvedimenti di governo – affermano i vertici nazionali della categoria ostetrica».
«In considerazione di ciò – proseguono – in rappresentanza delle ostetriche italiane e a tutela della salute delle donne, la Federazione chiede la costituzione di un tavolo organizzativo per lo studio dell’implementazione del modello di Ostetrica di famiglia e di comunità su tutto il territorio nazionale, in tutti i setting assistenziali di presa in carico della salute delle donne – annunciano dalla FNOPO -. Come già evidenziato in diverse sedi alla presenza del ministro Speranza e del premier Conte, tale modello risulta strategico e fondamentale per la prevenzione, la cura, la tutela e la palliazione della salute femminile in tutte le fasi del ciclo biologico sessuale e riproduttivo».
«Per la realizzazione di tale obiettivo – puntualizzano i vertici FNOPO – occorre investire risorse economiche, che adesso finalmente ci sono, per il potenziamento degli organici ostetrici sul territorio, potenziando e ripensando in chiave più moderna e più efficiente ad esempio i Consultori familiari affinché rispondano davvero ai bisogni reali e potenziali di salute delle donne e della coppia. Il cambio di passo imprescindibile che serve è la revisione dei modelli organizzativi collocando il personale sanitario e sociosanitario nel rispetto delle specifiche competenze, a tutto vantaggio dei cittadini in termini di esiti di salute. Le risorse economiche europee – concludono – devono fare la differenza nella crescita del nostro Paese, in particolare demografico, se si vuole seriamente guardare al medio e lungo periodo, con azioni reali di contrasto alla denatalità e per la salute delle donne in età post menopausale per le quali è formata la professione ostetrica e pronta a fare la propria parte».
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