«La Gelli-Bianco fa progressi importanti da tanti punti di vista», spiega Domenico Pittella, consigliere giuridico CIC, ma i problemi non mancano: «Mancano i decreti attuativi in materia di definizione della polizza assicurativa standard tipo in capo alle strutture sanitarie»
Responsabilità civile e tutela assicurativa del medico, la Legge Gelli-Bianco ha apportato modifiche sostanziali che però non sono sempre chiare, soprattutto alla luce dell’assenza dei decreti attuativi che ne hanno interrotto il lavoro di riforma. Proprio su questi temi abbiamo chiesto chiarimenti all’avvocato Domenico Pittella, consigliere giuridico CIC.
«Per la responsabilità civile la Gelli-Bianco ha fatto progressi molto importanti – spiega ai microfoni di Sanità Informazione l’avvocato Pittella – perché ha creato un sistema di cosiddetto doppio binario. Vale a dire ha diversificato la posizione della struttura sanitaria e del medico che opera all’interno della struttura. Mentre prima i regimi giuridici erano gli stessi e la giurisprudenza faceva riferimento al contatto sociale qualificato, oggi invece questa figura viene superata. Di fatto il medico è sottoposto ad una disciplina più favorevole rispetto a quella della struttura sanitaria. In particolare, in termini di prescrizione del diritto di credito al risarcimento del danno in capo al paziente, perché la prescrizione opererà in 5 e non in 10 anni, come avveniva precedentemente; e in termini di riparto dell’onere probatorio, perché si applicheranno le regole della responsabilità extracontrattuale e non quelle della responsabilità da inadempimento di un’obbligazione».
«Questo è importante perché quando il medico opera all’interno di una struttura sanitaria, sia essa pubblica sia essa privata, il vero dominus della prestazione è la struttura sanitaria che coordina e organizza tutte le risorse personali e materiali volte a garantire il buon esito del trattamento sanitario. Quindi il medico è uno degli elementi che concorre al buon esito del trattamento sanitario. L’importante è garantire il diritto al risarcimento del danno in capo al paziente. Il paziente potrà sempre attraverso il regime contrattuale far riferimento alla responsabilità della struttura sanitaria. Quindi da questo punto di vista si auspicano meno contenziosi a carico del medico».
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È assicurato il medico all’interno della struttura sanitaria? «La Gelli-Bianco fa progressi importanti da tanti punti di vista. I problemi aperti sono questi. Il primo abbiamo visto sulla responsabilità penale, perché questo intervento normativo che nelle intenzioni del legislatore se guardiamo ai lavori preparatori doveva essere migliorativo si è rivelato peggiorativo rispetto a quello previsto dal decreto Balduzzi. C’è una pronuncia a sezioni unite della Cassazione abbastanza chiara sul punto. L’altro problema riguarda i decreti attuativi e cioè la Gelli-Bianco ha previsto decreti attuativi in materia di definizione della polizza assicurativa standard tipo in capo alle strutture sanitarie. Ancora i decreti attuativi non sono stati emanati. Quindi bisognerebbe sollecitare gli organi preposti ad emanarli. Cioè dall’aprile 2017, se non sbaglio, ad oggi i decreti attuativi in questa materia doveva emanarli il ministero della Sviluppo Economico, non sono stati ancora emanati».