Lo rivela uno studio del network legale Consulcesi & Partners che, oltre alla malpractice, elenca tra i “grattacapi” dei medici anche la reiterazione di contratti a tempo determinato da parte della P.A. e le richieste restituzione di indebiti da parte dell’Inps
Specialisti chiamati in causa per presunta malpractice senza che l’azienda sanitaria ne assuma la difesa né rimborsi le spese legali; medici ospedalieri assunti a tempo determinato con rinnovi di contratto per 12 anni di fila; camici bianchi in pensione a cui l’INPS ha ricalcolato la liquidazione del TFS escludendo dal conteggio l’indennità di specificità medica richiedendo la restituzione di un certo importo. Sono solo alcune delle problematiche giunte al network legale Consulcesi & Partners, che ha stilato una lista dei “grattacapi” che più frequentemente attanagliano i medici sulla base delle numerose segnalazioni ricevute.
Quello della responsabilità professionale è sicuramente il tema che si ripropone più spesso a causa dell’imponente contenzioso che coinvolge i medici, con 300mila cause pendenti e 35mila nuove azioni legali ogni anno, ma tra le questioni irrisolte si registrano anche: abusiva reiterazione di contratti a tempo determinato da parte della Pubblica Amministrazione, richieste restituzione di indebiti da parte dell’Inps, monetizzazione delle ferie non godute e riconoscimento dell’indennità per facenti funzioni.
Inoltre, dall’analisi delle richieste, è emerso con chiarezza che il medico più “preoccupato” è del Centro-Sud: il 23% degli SOS è stato lanciato dal Lazio, il 20% dalla Sicilia e il 18% dalla Campania.
Consulcesi & Partners mette in campo una vera e propria task force legale per poter dare ai medici e a tutti gli operatori sanitari la migliore tutela penale, civile e amministrativa nei casi di malpractice attraverso gli oltre mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 o sul sito www.consulcesiandpartners.it.