Grande successo per il “giro d’Italia” con cui Consulcesi consegna gli assegni per gli anni di scuola post-laurea non pagati: «Attese nuove sentenze in breve tempo ma resta il rischio prescrizione. Per non perdere il rimborso produrre un atto interruttivo gratuito o aderire alla prossima azione collettiva»
Volge al termine l’iniziativa “37 milioni in 37 giorni” targata Consulcesi. La principale realtà italiana a tutela degli operatori sanitari ha rimborsato – e continuerà a farlo nei prossimi giorni – centinaia di medici provenienti da tutta Italia che si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere il corretto trattamento economico, così come previsto dalle direttive Ue in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE). Un progetto che ha fatto il giro dei telegiornali e dei quotidiani di tutta Italia, a testimonianza di una grande attenzione non solo dei diretti interessati (giustamente ancora arrabbiati perché privati di un diritto e di un bel pò di soldi) ma anche del resto dei lettori, incuriositi dalla vicenda e stupiti dall’inadempienza di uno Stato che ha costretto una fascia enorme di professionisti (vitali per la salute del Servizio Sanitario Nazionale) a lavorare in quelle condizioni.
Dai quotidiani “La Repubblica”, “La Nazione”, “Il Giornale”, “La Stampa”, “Il Giorno” e “Il Resto del Carlino” ai Tg di “Videolina” e “L’Unione Sarda”, fino ad arrivare ai quotidiani a tiratura locale più importanti, come “L’Adige”, “Il Mattino di Padova” e le edizioni di Como, Veneto e Trentino del “Corriere della Sera”, solo per citare gli ultimi. Per diverse settimane la cronaca e la politica locale di tutta Italia sono state affiancate dalla vittoria in tribunale di chi attendeva da anni il risarcimento per un diritto violato. Lo scorso 4 luglio ha inoltre avuto luogo una tappa fondamentale dell’iniziativa: a Modena sono infatti stati risarciti 321 medici provenienti da ogni parte d’Italia con assegni per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. Di questi, 3 milioni sono andati a risarcire 97 camici bianchi provenienti da tutte le province dell’Emilia Romagna. L’evento ha ovviamente riscosso un grande interesse mediatico, come testimoniano gli approfondimenti pubblicati, tra le varie testate che hanno trattato l’argomento, sul “Corriere della Sera”, “Il Resto del Carlino”, “La Gazzetta di Modena” e “La Nuova Ferrara”, oltre che dai notiziari televisivi e radiofonici di “TRC”, “Modena Qui Tv”, “Radio Bruno” e “Modena Radio City”.
I medici rimborsati nel corso dell’iniziativa “37 milioni in 37 giorni” si aggiungono alle migliaia di colleghi ai quali Consulcesi ha fatto finora riconoscere oltre 530 milioni di euro. Una cifra già elevata, ma destinata a crescere ulteriormente nelle prossime settimane visto che sono attese nuove sentenze e sul tema la giurisprudenza è ormai consolidata. In questo quadro e, di conseguenza, di fronte ad una continua emorragia di fondi pubblici, si ragiona da tempo su un accordo transattivo per scongiurare un esborso complessivo superiore ai 5 miliardi di euro. Questo è quanto previsto anche dal Ddl 2400, attualmente in discussione al Senato, ma ancora arenato nelle Commissioni perché le modifiche proposte (spesso, paradossalmente, proprio da chi rappresenta i medici) hanno finito con “allargare le maglie” delle richieste, allungando i tempi e minando la sostenibilità economica del provvedimento.
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«Continuiamo a rimborsare medici in tutta Italia con cifre imponenti – afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – e, con grande soddisfazione, restituiamo non solo le somme dovute ma anche dignità a quei professionisti che negli anni della specializzazione sono stati penalizzati dalla mancata applicazione delle direttive Ue. Molti di loro, peraltro, spesso erano costretti a trovare delle occupazioni in quello che doveva essere il loro orario di riposo per potersi mantenere. Per loro, questo rimborso diventa anche un vero e proprio momento di riscatto, atteso ancora da tanti colleghi ai quali suggeriamo di attivarsi per non perdere questo diritto, messo a rischio dai ravvicinati termini prescrittivi. Sebbene i nostri legali ritengano che in assenza di una norma attuativa, secondo i principi stabiliti dalla Cassazione, i termini di prescrizione non inizino a decorrere, invitiamo i medici specialisti a tutelarsi per far valere il diritto al rimborso, già riconosciuto a migliaia di medici. Per farlo è possibile seguire due strade: produrre un atto interruttivo gratuito oppure avviare l’azione legale, aderendo alla prossima azione collettiva del 15 luglio. A disposizione mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it».