Lavoro e Professioni 24 Luglio 2019 09:56

Contratto medici, la politica plaude all’intesa. Grillo: «Ora avanti insieme per SSN». Bonaccini: «Miglior accordo possibile»

La firma della preintesa all’ARAN è stata salutata con soddisfazione anche dal Ministro della Pubblica Amministrazione Bongiorno: «Prevede aumenti in linea con il tasso di inflazione e mette ordine nella disciplina del rapporto di lavoro». L’assessore Venturi: «Favorisce lo sviluppo professionale aumentando le opportunità di carriera»

La firma della preintesa tra ARAN e sindacati (tranne CIMO) del contratto 2016-2018 della dirigenza medica viene salutata con grande favore dai principali attori istituzionali coinvolti in qualche nella trattativa andata avanti per mesi. Il contratto riguarda oltre 130mila professionisti della sanità a cui sarà garantito un aumento di 200 euro lordi al mese.

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I MINISTRI

«È fatta! Dopo 10 lunghi anni è stato firmato il rinnovo del contratto nazionale dei #medici ospedalieri. Ringrazio i sindacati, Funzione Pubblica e Aran per l’impegno. Ora avanti insieme per un futuro migliore per il nostro #Ssn», ha scritto su Twitter il ministro della Salute Giulia Grillo.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno: «Soddisfazione per la conclusione nella notte dell’importante contratto nazionale di lavoro che riguarda oltre 130mila tra dirigenti medici e sanitari che lavorano nelle ASL e negli Ospedali. L’accordo riapre anche per i medici la stagione contrattuale interrotta dal 2009, prevede aumenti in linea con il tasso di inflazione e mette ordine nella disciplina del rapporto di lavoro».

IL PARLAMENTO

Tra i primi a salutare con favore la firma del rinnovo del contratto della dirigenza medica, Pierpaolo Sileri, chirurgo e Presidente della Commissione Sanità del Senato, ha sottolineato i punti qualificanti dell’intesa: «Dopo 10 anni finalmente il nuovo contratto dei medici è stato firmato con aumenti in busta paga e importanti novità anche sulle guardie mediche. Si tratta di un risultato straordinario, un primo passo fondamentale per rendere di nuovo attrattivo il nostro Servizio Sanitario Nazionale».

LE REGIONI

Grande soddisfazione anche da parte del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini: «È un fatto positivo che ci consente di riconoscere pienamente il valore di tutta la Dirigenza medico-veterinaria, la Dirigenza Sanitaria e la Dirigenza delle Professioni sanitarie che, per la prima volta, trova un assetto di regole e principi organizzativi unici». Bonaccini ha poi ringraziato il Presidente dell’ARAN, Sergio Gasparrini, l’Assessore Sergio Venturi, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, i loro staff e tutte le organizzazioni sindacali che dopo mesi di intenso confronto hanno sottoscritto l’accordo. «Considerata la ristrettezza delle risorse disponibili – ha concluso Bonaccini – credo sia stato fatto il miglior accordo possibile in un’ottica di assunzione di responsabilità per il bene della nostra Sanità pubblica».

«Il testo sottoscritto oggi – spiega Sergio Venturi, assessore dell’Emilia-Romagna e Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità – da un lato favorisce lo sviluppo professionale aumentando le opportunità di carriera e dall’altro contiene elementi di innovazione importanti per migliorare la qualità del servizio reso ai cittadini. Dal punto di vista tecnico si è cercato di semplificare la costruzione della retribuzione con l’obiettivo di favorire una gestione aziendale degli incarichi più efficace e funzionale, orientata ai percorsi di cura, nell’ottica di coniugare le esigenze di sviluppo professionale della Dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale con la funzionalità dei servizi resi».

GLI ORDINI DEI MEDICI

Anche gli Ordini dei Medici guardano con favore all’intesa. Antonio Magi, presidente dell’OMCeO Roma, parla di «fatto importante» anche se «solo una parte ha firmato e cioè la componente Anaao-Assomed e Cgil Medici. Un’altra parte importante, come Cimo-Fesmed e Anpo, non ha aderito, perchè vede in questo contratto un depauperamento delle risorse economiche del Fondo. Soldi che messi in un piatto comune non permetteranno, secondo Cimo, il risultato atteso dai sindacati. Sicuramente quello che è accaduto nella notte rappresenta un passo avanti poichè è noto che da 10 anni non arrivava un po’ di ossigeno per la categoria. Inoltre è un inizio per ricominciare a programmare e riorganizzare la sanità vista la situazione di forte difficoltà in cui vertevamo. Quando si chiude un contratto è sempre positivo, siamo in attesa delle evoluzioni che potranno esserci».

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