I primi a scendere in piazza i camici bianchi del Segretariato Italiano Giovani Medici. Andrea Silenzi (Presidente Sigm): «Nell’incertezza 15mila aspiranti specializzandi, è ora di chiudere la partita»
«Questo mese è trascorso inutilmente, con un rimpallo di responsabilità che non ha risolto la questione: serve il bando di concorso, subito, senza ulteriori esitazioni perché gli specializzandi sono risorse fondamentali per la sanità di domani». Lo dichiara Andrea Silenzi, il Presidente del Segretariato Italiano Giovani Medici, portavoce della protesta contro i ritardi record del concorso di accesso alle specializzazioni mediche arenato nel processo di accreditamento delle scuole secondo la riforma prevista dal Decreto interministeriale 402/2017.
Giovani medici aspiranti specializzandi, arrivati da tutta l’Italia, si sono riuniti oggi in sit-in davanti a palazzo Montecitorio per il #GiovaniMediciDay2017 programmato per chiedere l’immediata pubblicazione del bando con il nuovo regolamento di concorso che includa l’attribuzione dei contratti alle scuole di specializzazione già pre-accreditate dall’Osservatorio Nazionale.
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«La nostra associazione ha invocato questa manifestazione e organizzato il #GiovaniMediciDay2017 per rispondere alle esigenze degli aspiranti specializzandi in attesa del bando di concorso per accedere alle scuole di specializzazione. Sono passati oramai diversi mesi da quello che doveva essere il termine di uscita del bando di concorso – spiega Silenzi -. C’è stato un ritardo preventivato inizialmente perché erano state promesse delle migliorie dai Ministeri, in primis quella dell’accreditamento delle scuole di specializzazione, quindi permettere agli specializzandi di ricevere una formazione soltanto nei reparti di qualità, ma è passato troppo tempo ed è ora di dare risposte. Basta perdere tempo prezioso, è ora di chiudere la partita».
La Sigm inoltre chiede maggiori investimenti da parte dello Stato e delle singole Regioni sul capitolo della formazione post-lauream di area medica. «Uno degli obiettivi della manifestazione di oggi – prosegue il presidente di Sigm – in accordo con il passato è anche richiamare l’attenzione sulla programmazione. Ciò significa fare una stima, come sistema Paese, di quanti medici abbiamo bisogno in futuro e quali coperture economiche garantire ai neo-laureati. Non è un vezzo specializzarsi, non è un qualcosa che spetta di diritto ai giovani medici, è qualcosa d’importantissimo perché senza la specializzazione non possono essere utili al nostro Servizio Sanitario Nazionale. Sicuramente servirà nella prossima finanziaria un maggior stanziamento di fondi per poter rispondere a questa criticità»