Si avvicina infatti la scadenza del secondo segmento del triennio formativo 2017-2019: la verifica dei crediti ECM raccolti dai medici per il triennio 2014-2016 comincerà con l’inizio del 2019. Anelli (FNOMCeO): «Il numero di medici aggiornati è aumentato rispetto al triennio precedente»
Rivalidazione delle carriere, maggior spazio all’autoformazione e uso sempre più massiccio della Formazione a Distanza. Sono queste solo alcune delle novità relative all’Educazione Continua in Medicina previste per il prossimo anno. Si avvicina infatti la scadenza del secondo segmento del triennio formativo 2017-2019, e il nuovo anno porterà con sé numerosi aggiustamenti ad un sistema che, nel corso della sua storia, ha già subito diverse correzioni. Il triennio formativo 2014/2016 si è infatti concluso con il 54% dei medici in regola con l’obbligo ECM. È un dato che, però, non tiene in considerazione coloro che hanno approfittato dei 365 giorni di proroga concessi per sanare il debito. Una proroga che si era resa necessaria proprio a causa del numero non elevatissimo di medici che, al 31 dicembre 2016, risultava aver raccolto tutti i 150 crediti stabiliti dalla legge.
Come detto, però, il totale dei professionisti risultati in regola alla fine dei giochi, anche grazie alla proroga, è molto elevato: «Il numero di medici aggiornati è aumentato rispetto al triennio precedente – ha commentato ai microfoni di Sanità Informazione Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO – ma deve crescere ancora. I presupposti per raggiungere risultati ancora più importanti ci sono».
Ed è stato proprio Anelli a porre di recente sotto i riflettori, con una lettera inviata a tutti gli Ordini provinciali, l’importanza della Formazione Continua, sottolineando come la verifica dei crediti ECM raccolti dai medici per il triennio 2014-2016 comincerà con l’inizio del 2019. Conseguentemente, il 31 dicembre prossimo rappresenta il termine entro il quale i professionisti dovranno spostare – tramite il COGEAPS – i crediti maturati nell’anno solare 2017. Da gennaio scattano i controlli, quindi, e il Presidente FNOMCeO ha ribadito che gli organi che devono vigilare sull’effettivo assolvimento dell’obbligo formativo sono gli Ordini e le rispettive Federazioni nazionali, emanando, «ove previsti dalla normativa vigente, i provvedimenti di competenza in caso di mancato assolvimento di tale obbligo». Va inoltre ricordato che «la partecipazione alle attività di Formazione Continua – come scrive lo stesso Anelli nella lettera – costituisce requisito indispensabile per svolgere attività professionale in qualità di dipendente o libero professionista per conto delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali e delle strutture sanitarie private».
C’è comunque da dire che molti dei professionisti non in regola seguirebbero volentieri corsi di formazione. Il problema, però, è che non ne hanno il tempo. Secondo Giovanni Leoni, vicepresidente FNOMCeO, molti camici bianchi, in particolare i medici ospedalieri, non hanno tempo e modo di accedere ai corsi di formazione, in quanto la formazione fa parte dell’orario di lavoro, e in una situazione in cui la carenza di personale è ormai cronica e si fa ricorso sistematico agli straordinari, viene penalizzata sia l’attività formativa vera e propria che il diritto al riposo e alle ferie del singolo. Una soluzione però c’è: secondo Corrado Ruozi, Coordinatore Osservatorio Nazionale Qualità Agenas, la Formazione a Distanza offre grandi vantaggi, ma bisogna far attenzione alla qualità dei provider e dei corsi proposti. Non sempre, infatti, sono tali da generare un’effettiva crescita professionale del medico.
Oltre alla FAD però una soluzione per rendere più agibile il percorso formativo è quello della rivalidazione. Franco Lavalle, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Bari e membro dell’Osservatorio Nazionale dell’Agenas, ai nostri microfoni ha parlato della proposta della Commissione mista Centro Studi e Area Formazione della FNOMCeO che prevede una metodica attraverso cui ogni medico può dimostrare cosa ha fatto negli ultimi anni sia a livello professionale che curriculare, in modo da certificare le sue competenze attraverso un report contenente tutte le esperienze maturate. All’interno di questo documento verranno elencati, a titolo di esempio, lauree successive, corsi di approfondimento specifici, master di specializzazione. Insomma, esperienze formative non strettamente legate all’obbligo ECM, ma che testimoniano di una crescita professionale avvenuta.