Lavoro e Professioni 19 Luglio 2022 10:52

Rossi (OMCeOMI): «Necessari ristori per medici vittime del virus»

A distanza di oltre due anni dall’inizio della pandemia Carlo Roberto Rossi presidente dell’Ordine dei Medici di Milano chiede che venga riconosciuto un risarcimento ai famigliari dei medici deceduti a causa del Covid e a coloro che hanno una invalidità permanente per effetto del long Covid

Sono 369 i medici deceduti in seguito al Covid dall’inizio della pandemia, professionisti che hanno perso la battaglia sul campo, le cui famiglie meritano di essere risarcite al pari delle vittime da incidenti sul lavoro. A chiedere a gran voce al governo di riprendere in mano la questione e stanziare una somma per i ristori di chi è deceduto o ha avuto una invalidità permanente è Carlo Roberto Rossi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano.

Un risarcimento per i famigliari di chi è caduto in battaglia

«Noi teniamo molto al ristoro dei medici che hanno contratto una forma di Long Covid o che sono deceduti – spiega Rossi-. Sono circa 370 le vittime del Covid tra i camici bianchi, molti di più coloro che hanno una invalidità permanente per effetto del virus. Questo sarebbe un atto dovuto per quanti, non essendo dipendenti, ma liberi professionisti convenzionati, non sono neppure tutelati dall’Inail. Allo stesso modo sarebbe necessario per quanti pur essendo dipendenti, non riescono a farsi riconoscere l’infortunio sul lavoro».

Una proposta di legge anche per chi ha subito una invalidità permanente

Vuoti di memoria, difficoltà a deambulare, problematiche muscolari, sono solo alcune delle tante conseguenze di un virus che si è insidiato nella vita dei medici che hanno contratto la malattia sul lavoro e che ancora oggi, a distanza di oltre due anni, crea un’enorme difficoltà per effetto del Long Covid.

«Come Ordine di Milano, già nell’estate 2020, avevamo fatto una proposta di legge per dare un ristoro ai famigliari dei medici deceduti per Covid. A questi vanno poi aggiunti tutti coloro, e non sono pochi, che hanno riportato una invalidità permanente per effetto del virus. Questa proposta di legge è stata accolta da alcuni parlamentari, è stata presentata in Parlamento, ma ha avuto alterne fortune».

Dopo un primo momento in cui sembrava essere destinata all’approvazione, la proposta di legge ha seguito un iter alterno nelle commissioni parlamentari per poi essere dimenticata, ma non per il Presidente Rossi che lancia un appello: «Chiedo al Parlamento un atto concreto affinché ai colleghi che hanno contratto il Covid sul lavoro e oggi si trovano ad avere una invalidità permanente venga riconosciuto un ristoro, lo stesso per i famigliari dei colleghi deceduti».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Long Covid: più vicini a un test del sangue per la diagnosi
I pazienti con Long Covid presentano chiare differenze nella funzione immunitaria e ormonale rispetto alle persone senza sindrome post-infezione. Questo significa che nel plasma potrebbero esserci molecole specifiche in grado di aiutarci a identificare coloro che hanno il Long Covid da chi no
Long Covid: il rischio aumenta quanto più a lungo dura l’infezione
Anche la durata dell'infezione è un importante fattore predittivo del Long Covid, responsabile della persistenza dei sintomi anche dopo settimane e mesi dalla fine della malattia. A dimostrarlo è uno studio italiano
di V.A.
Long Covid: scoperto meccanismo autoimmune dietro complicanze cardiache
Nella metà dei casi, i pazienti ricoverati per Covid-19 con conseguente danno cardiaco soffrono di complicanze al cuore per diversi mesi dopo le dimissioni. Un gruppo di ricercatori Humanitas ha studiato il meccanismo all’origine del fenomeno: una reazione autoimmune che potrebbe spiegare la varietà delle manifestazioni - anche non cardiache – del Long Covid. I risultati pubblicati su Circulation.
Long Covid, per chi è vaccinato non è peggio di un’influenza
C'è un nuovo buon motivo per vaccinarsi contro Covid-19. Tra coloro che si sono sottoposti alle iniezioni, infatti, le possibili sequele dell'infezione sarebbero quasi identiche a quelle di una comune influenza. O almeno è questo quanto emerso da uno studio condotto a Queensland (Australia), che ha vaccinato il 90 per cento della popolazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...