Il corso “Salute e migrazione: curare e prendersi cura” sarà presentato alla stampa il 14 marzo alle ore 12.30 a Roma, presso la sede della FNOMCeO
Sono le ferite invisibili dei migranti, quelle più difficili da curare. Quelle che derivano dai traumi psichici dovuti alle guerre, alle violenze, al distacco dai propri cari e dalla propria terra, al viaggio, alle discriminazioni. Per un medico è questo il compito più delicato, e quello al quale è forse meno preparato. E a questo sarà dedicata l’ultima sessione del nuovo corso ECM della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO): “Salute e migrazione: curare e prendersi cura”.
Il corso, che sarà erogato gratuitamente a tutti i medici e gli odontoiatri italiani a partire da metà marzo attraverso la piattaforma www.fadinmed.it, è stato realizzato dalla FNOMCeO grazie anche ai materiali messi a disposizione da Sanità di Frontiera OIS, progetto sociale che ha ricevuto, tra gli altri, il sostegno della Santa Sede mediante l’Obolo di San Pietro.
Il Corso sarà presentato alla stampa il 14 marzo alle ore 12.30 presso la sede della FNOMCeO, a Roma, in Via Ferdinando di Savoia 1. Interverranno: il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli, il presidente di Ois – Sanità di Frontiera Francesco Aureli, il Coordinatore Area Strategica Formazione FNOMCeO Roberto Stella, il Coordinatore Area strategica Comunicazione FNOMCeO Cosimo Nume. Saranno inoltre presenti tutti i componenti del Comitato Centrale della FNOMCeO e del Gruppo di Lavoro ‘Salute globale, disuguaglianze in sanità e cooperazione internazionale’.
«Il diritto alla salute non è solo un diritto di cittadinanza ma è un diritto di umanità, che spetta a qualsiasi persona – afferma il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli -. Il nostro Codice Deontologico, e prima ancora la nostra coscienza e il nostro stesso essere medici, ci impongono il dovere morale di assicurare a tutti tale diritto nella miglior maniera possibile».
«Il medico ha il dovere di accogliere e curare tutti coloro che hanno bisogno, senza discriminazione alcuna – spiega il Coordinatore Area Formazione, Roberto Stella –. In particolare oggi il medico si trova a confrontarsi con il fenomeno delle migrazioni: in questo quadro, la presa in carico della salute dei migranti non può prescindere dalla cura della salute pubblica. Le tre sezioni del corso offrono, grazie a materiali video e presentazioni di autorevoli esperti e rappresentanti di organizzazioni o di istituzioni, una visione completa del fenomeno delle migrazioni e delle ricadute sulla salute».
«È importante, oggi più che mai, mettere le basi perché nella nostra società gli operatori sanitari si trovino ad interagire nel modo più idoneo con qualsiasi persona, italiana o straniera – conclude il presidente di Ois-Sanità di Frontiera, Francesco Aureli –. Grazie al sostegno di Sanità in-Formazione, siamo riusciti ad attivare questa preziosa collaborazione con FNOMCeO, per la formazione a distanza dei medici italiani che ci permetterà di raggiungere ancora più operatori di quelli che riusciamo a raggiungere attualmente con la nostra formazione frontale».
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