Lavoro e Professioni 8 Ottobre 2019 12:00

Sanità, Cimo-Fesmed: «Politica garantisca quella pubblica invece di destrutturarla»

«È sempre più chiaro il disegno politico che denunciamo da tempo e che ha motivato la nostra mancata firma sul pre-accordo al contratto 2016-2018» così il sindacato dei medici Cimo-Fesmed

«Le precisazioni dell’Assessore Venturi con cui ha cercato di minimizzare le sue precedenti dichiarazioni contro i medici, secondo la Federazione CIMO-FESMED non si prestano a nessuna controreplica. Sono però l’occasione per un approfondimento sulla questione medica, sul rapporto tra le professioni sanitarie e i rischi che corrono i cittadini con il progressivo concretizzarsi di irresponsabili operazioni di taskshifting». Con queste parole il sindacato dei medici Cimo-Fesmed ha risposto alle precisazioni dell’assessore dell’Emilia-Romagna Venturi.

«La periodica frequenza con cui le affermazioni provocatorie del politico, o gestore, o tecnico di turno cercano di mettere gli uni contro gli altri i diversi professionisti della sanità – ha proseguito il sindacato – non fa che favorire quel processo di destrutturazione del nostro servizio sanitario pubblico, nel quale si cerca un capro espiatorio che però, guarda il caso, non si vuole che sia né il politico e né il gestore ma chi lavora sul campo.

Forse il vero problema sta nel fatto che in Italia abbiamo medici, sanitari non medici, infermieri e tecnici bravissimi, talmente bravi che potrebbero far funzionare ancora meglio la nostra sanità se avessero certezze, sicurezza e motivazione. Il problema è che ci sono troppe teste pensanti che inficiano qualsiasi buon progetto. A questo si aggiungono ulteriori dinamiche: quelle dei numeri utili ai fini elettorali (vedi il rapporto area Comparto/Dirigenza); quelle di alcuni che intendono costruire una nuova carriera dirigenziale ed universitaria attraverso il lavoro di centinaia di migliaia di professionisti che non potranno mai aspirare, per motivi di sostenibilità economica, a ricoprire analoghi posti di comando; quelle di chi pensa che il livellamento verso il basso porta a risparmi e uniforma i comportamenti e, infine, quelle ideologiche che utilizzano alcuni filoni propagandistici per far sognare tanti a spese di altri.

L’intervento dell’Assessore dell’Emilia-Romagna è dunque uno dei tasselli di un più ampio puzzle di destrutturazione del SSN che, oramai, ha preso forma e sostanza. Uno dei primi tasselli è stato il comma 566 della Legge di Stabilità 2015, che voleva decidere lo stato giuridico di alcune professioni attraverso una Finanziaria; se ne sono aggiunti man mano altri, fino al recente pre-accordo sul contratto di lavoro di medici, dirigenti sanitari non medici e professioni sanitarie che sancisce una carriera unica attraverso un fondo unico. Un contratto fortemente voluto dalle regioni e non firmato da CIMO, FESMED, ANPO-ASCOTI-FIALS Medici. Il significato di questa “non firma” ha rappresentato un forte messaggio indirizzato alla politica, alle istituzioni, ai medici e ai pazienti e motivata dagli effetti negativi sul SSN pubblico che sono insiti in quel testo. Le politiche partitiche sulle sanità regionali e le azioni come quelle del dott. Venturi ne sono già l’esplicita conseguenza.

Al di là di ogni polemica – ha continuato – è del tutto evidente che i medici non vogliono soccombere ai lunghi tempi della medicina amministrata che riducono la possibilità di fare davvero l’anamnesi, l’esame obiettivo, la refertazione, ma concentrarsi su diagnosi, terapia e riabilitazione. CIMO- FESMED vuole ricordare che non sono i numeri a decidere le competenze: non può essere solo la riduzione della spesa del personale a indirizzare le scelte politiche di questo Paese ma i differenti percorsi di studi che, attraverso i contenuti e gli approfondimenti specifici, caratterizzano le competenze di un professionista. Il task shifting, quindi, inteso come riposizionamento di competenze, non può avvenire in modo semplicistico e in base a scorciatoie di studio solo per offrire risparmi di cassa alle Regioni.

Riteniamo infine – ha concluso Cimo – che per rivendicare i propri diritti non occorra avere partiti politici o singoli politici tifosi di una professione sanitaria o di un’altra, né occorra offrire disponibilità ad accompagnare i professionisti a colloquio dai politici; la politica dovrebbe semplicemente dare ai cittadini la garanzia di una sanità pubblica qualificata senza ipertrofizzare, sminuire o surrogare le specifiche competenze di una professione o di un’altra.

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...