Lavoro e Professioni 7 Ottobre 2021 15:21

Sanità, Filippi (Fp Cgil Medici): «Cambiare organizzazione lavoro del Servizio socio sanitario»

Per il segretario nazionale «la prospettiva organizzativa che dobbiamo intercettare è che nella riorganizzazione del lavoro tutti i professionisti abbiano un solo datore di lavoro e possibilmente lo stesso tipo di rapporto contrattuale»

Sanità, Filippi (Fp Cgil Medici): «Cambiare organizzazione lavoro del Servizio socio sanitario»

«È necessario un cambiamento radicale dell’organizzazione del lavoro del Servizio socio sanitario nazionale e servono soprattutto finanziamenti per il personale che, al contrario, non si intravedono né nel PNRR né nella Nadef, la quale invece registra un forte taglio del fondo sanitario, pari a 6 miliardi nei prossimi due anni». Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, nel corso del suo intervento all’iniziativa, promossa dalla categoria insieme allo Spi Cgil, “L’assistenza si costruisce insieme. I protagonisti del SSSN dialogano”.

Per il dirigente sindacale «abbiamo innanzitutto un problema di risorse che, nonostante la pandemia, non registrano un avanzamento ma anzi una netta diminuzione, ma soprattutto abbiamo un problema di organizzazione dei servizi e del lavoro. Organizzazione che oggi ha bisogno di essere più flessibile per essere costruita intorno al cittadino. Serve un modello flessibile che preveda una maggiore trasversalità fra le diverse competenze e una maggiore contaminazione di queste ultime, superando i modelli rigidi basati sul singolo riferimento professionale e quelli basati sul rapporto duale, peraltro asimmetrico. Vanno individuati invece dei servizi multiprofessionali – aggiunge – che possono offrire ai cittadini la flessibilità necessaria per adeguarsi alle loro esigenze di vita e salute. Per fare questo serve un cambiamento profondo, a partire da quello che rappresenta non solo l’avamposto primario della presa in carico dei cittadini, e cioè la medicina generale, ma che è soprattutto il vero punto debole della assistenza territoriale. Il sistema oggi congegnato del medico single practice di medicina generale è vecchio e inadeguato, e impedisce qualsiasi possibilità di cambiamento».

«Non abbiamo ricette facili – prosegue Filippi –, le soluzioni vanno trovate nel dialogo coi cittadini, ai quali le istituzioni dovrebbero dare ascolto. La prospettiva organizzativa che dobbiamo intercettare è che nella riorganizzazione del lavoro tutti i professionisti abbiano un solo datore di lavoro e possibilmente lo stesso tipo di rapporto contrattuale. Altrimenti il sistema è ingovernabile. Un rapporto contrattuale che deve garantire tutele e diritti, come nel contratto della dirigenza sanitaria, superando quello libero professionale. Ai circa 48mila medici di medicina generale, ai quali ne andrebbero aggiunti almeno altri 20mila, serve una diversa organizzazione che li integri nel sistema», conclude.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Come deve essere effettuata dal Provider la verifica dell’apprendimento?
La verifica dell’apprendimento può essere effettuata con diversi strumenti: quesiti a scelta multipla o a risposta aperta, esame orale, esame pratico, produzione di un documento, realizzazione di un progetto, ecc. Se vengono usati i quesiti, devono essere standardizzati in almeno 3 quesiti per ogni credito ECM erogato e nel caso si predispongono quesiti a scelta […]
L’Intelligenza artificiale conquista l’Healthcare: cresce l’impiego in ricerca, diagnosi e cura
In occasione della Milano digital Week confronto tra protagonisti di design, Ai e digitale sull’impiego in sanità. Dalle app che dialogano con i pazienti, ai software che fanno interagire le strutture sanitarie, ma resta aperto il quesito sul consenso dei dati
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...