A Roma l’attivo unitario per la sanità privata promosso da CGIL, CISL e UIL ha visto la presenza dei segretari Landini, Furlan, Barbagallo
Contratto fermo a 12 anni fa e trattative sindacali in stallo da oltre un anno, questa la situazione per 300 mila tra medici, infermieri e operatori della sanità privata. Un malcontento raccolto dalle principali sigle sindacali CGIL, CISL e UIL che hanno promosso un attivo unitario. Al tavolo aperto a Roma i big del mondo sindacale Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
Il mancato rinnovo, ha spiegato Landini, «significa sfruttamento e precariato». Più in generale, ha aggiunto, «il nostro obiettivo è arrivare ad un contratto unico per la sanità privata e pubblica».
«Parliamo di un settore importantissimo – ha spiegato Annamaria Furlan, segretario Cisl – dove dumping contrattuale, carenza di organico e sfruttamento dei lavoratori si trasformano in una minore qualità dei servizi. Non c’è qualità del servizio se non c’è rispetto del lavoro e dei lavoratori. Non è ammissibile che questi lavoratori continuino a non avere il contratto».
Per il segretario Uil, Barbagallo: «È una vergogna. I lavoratori della sanità privata sono da troppi anni senza contratto. Datori di lavoro che si rifiutano di contrattare non sono certo da portare come esempio». Continua Barbagallo: «Apriremo la discussione anche per il rinnovo dei contratti pubblici e, dunque, con il Governo. Governi che, proprio perché tardano a rinnovare i contratti del pubblico impiego, sono spesso i peggiori datori di lavoro. Comunque – e conclude – dobbiamo batterci per un contratto unico nel comparto della sanità».