La denuncia della segretaria nazionale Cisl Funzione Pubblica, Marianna Ferruzzi: «A tutt’oggi la disponibilità del Ministro Grillo la leggo solo sui giornali». Intanto il contratto della sanità privata è fermo da 12 anni
Rinnovo del contratto e pari condizioni economiche per i professionisti della sanità privata, sono le richieste delle sigle sindacali confederali CGIL, CISL e UIL che da mesi stanno denunciando lo stallo delle trattative con Regioni e Ministero della Salute. Durante la cosiddetta “Maratona” di tre giorni in cui sono stati ascoltate le associazioni di categoria interessate dal Patto per la Salute, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl FP per fare il punto della situazione.
«Il contratto della sanità privata non viene rinnovato da più di 12 anni», ci ricorda Ferruzzi. «Questo è uno dei grandi temi che noi oggi abbiamo sul tavolo, perché non si può pensare di continuare ad operare dentro un sistema pubblico come quello della nostra sanità, senza rinnovare il contratto di lavoro alle professioniste e ai professionisti che operano con professionalità dentro questo settore. Questo è un grande tema. Noi siamo arrivati a chiedere al Presidente della Conferenza delle Regioni di inserire dentro il Patto per la Salute un meccanismo per il quale, se i datori di lavoro privati non rinnovano il contratto di lavoro entro un tempo assolutamente congruo da quello nel quale è stato rinnovato il contratto di lavoro dei dipendenti pubblici a pari condizioni economiche, devono essere revocati gli accreditamenti»
«In questo momento non c’è un’interlocuzione con il Ministro», denuncia ancora Marianna Ferruzzi che nei tre minuti concessi ad ogni attore presente durante la maratona di interventi al Ministero della Salute, ha ricordato lo stato di impasse in cui si trova la vertenza. «Noi siamo venuti perché se questa era l’unica occasione – continua Ferruzzi – come Cisl funzione pubblica non ce la siamo sentita di non far sentire la nostra voce. Però c’è la necessità di aprire una modalità di interlocuzione completamente diversa con il Ministero della Salute, perché a tutt’oggi quest’interlocuzione è mancata sia sulle richieste che abbiamo rappresentato come categorie sia sulle richieste che sono state rappresentate dalle confederazioni CGIL, CISL e UIL. A tutt’oggi la disponibilità del Ministro la leggo solo sui giornali. La posso misurare nel momento in cui il Ministro convoca CGIL, CISL e UIL che complessivamente rappresentano oltre il 70% delle professioni che lavorano in questo settore, nel pubblico per non parlare del privato. Cominciamo a ragionare nel merito delle cose».