L’evento della Fondazione Italia in Salute, a 5 anni dalla legge n. 24/2017, con un confronto di esperienze tra regioni
La prevenzione e la gestione del rischio in ambito sanitario rimane un obiettivo fondamentale, tanto più in questa fase di costruzione dei sistemi sanitari del futuro. La nuova alleanza terapeutica passa attraverso la sicurezza delle cure, il recupero delle relazioni fiduciarie con i pazienti, la prevenzione dei conflitti e la copertura dei risarcimenti, nel caso di eventi avversi. La legge 24/2017 ha aperto la strada, dettato i principi e indicato la via: è questo il tempo di fare il punto su quel che è stato fatto e su ciò che resta da fare, anche nei mutati contesti post emergenziali.
Perciò la Fondazione Italia in Salute è tornata ad alimentare il dibattito sul tema con un convegno dal titolo “La Gestione del Rischio Sanitario a cinque anni dalla Legge n. 24/2017: le attività del Centri Regionali per la sicurezza delle cure e dei Clinical Risk Manager a confronto”. Un momento prezioso di confronto i cui lavori sono stati aperti e chiusi dal presidente di Fondazione Italia in Salute, Maurizio Hazan.
Si è rivelato importante il contributo di una survey che ha visto coinvolti Coordinatori dei Centri regionali per il Rischio clinico e i Risk manager di diverse aziende sanitarie, che hanno avuto la possibilità di mettere a fattor comune le proprie esperienze, i traguardi raggiunti e gli ostacoli sin qui incontrati.
“La gestione del rischio e della sicurezza delle cure, la responsabilità degli operatori e delle strutture sanitarie sono temi che è necessario portare ancora avanti – spiega Federico Gelli, presidente onorario della Fondazione -. La discussione non deve interrompersi, ma proseguire attraverso il confronto, poiché coinvolge professionisti di tutto il Paese. Il Servizio Sanitario Nazionale sta attraversando una fase di evoluzione e occorre mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione del rischio. Una forma di tutela tanto per gli operatori sanitari quanto per i cittadini”.
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