Il Presidente della Regione Molise spiega che si arriverà a una sanità ‘a misura di molisani’: «Potenziamento delle strutture di Campobasso, Isernia e Termoli, mantenimento punti nascita e nosocomio di Agnone come ‘ospedale di area disagiata». Dopo la vittoria alla Consulta sull’incompatibilità Commissario-Presidente al via i tavoli con il Governo
Rappresenta una delle Regioni più piccole d’Italia eppure si sta ritagliando uno spazio sempre più importante in seno alla Conferenza della Regioni. Il governatore molisano Danilo Toma, che ha annunciato al posto dell’assente Bonaccini l’accordo sulle disegnazioni dei membri per il Comitato Lea, per l’Istituto superiore di Sanità e il parere favorevole per il nuovo Dg di Aifa, è convinto che la battaglia per risanare la sanità della sua regioni passi soprattutto per Roma e ai microfoni di Sanità Informazione ha voluto tranquillizzare i cittadini scesi in piazza il 16 dicembre scorso a Roma contro il depauperamento della sanità pubblica molisana e il pericolo di nuovi ulteriori tagli alle strutture regionali. «Con l’approvazione del Patto della Salute grazie al confronto con il Governo adesso costruiremo quella che noi riteniamo debba essere la ‘sanità a misura dei molisani’» spiega Toma.
Il governatore molisano, che insieme agli altri presidenti di Regione si appresta a dare il via ai festeggiamenti per i 50 anni dell’istituzione delle regioni ordinarie, ha già in mente la road map con le azioni da portare avanti per la sanità molisana: «In primis il potenziamento dell’Ospedale di Campobasso con la creazione di un Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di II Livello o di una azienda ospedaliero-universitaria. Poi il rafforzamento del Dea di I livello a Isernia e Termoli, il mantenimento dei punti nascita, in particolare quello di Termoli che è sotto i limiti stabiliti dal Decreto Balduzzi. Abbiamo poi da migliorare il funzionamento degli ospedali di Venafro e Larino che sono ospedali di comunità ma comunque dovranno offrire servizi migliori. Infine la questione Agnone che dovrà essere risolta a mio avviso definendolo una volta per tutte ‘ospedale di area disagiata’ e rafforzandolo con un buon accordo di confine con il vicino Abruzzo. È tutto da costruire, stiamo lavorando».
Per Toma anche la soddisfazione di vincere un ricorso alla Consulta proprio sul tema della sanità contro un provvedimento varato dal Governo Conte I e fortemente voluto dal precedente ministro Giulia Grillo: la Corte Costituzionale ha stabilito che non c’è incompatibilità tra la figura di presidente di Regione e Commissario ad Acta della sanità. «Una soddisfazione perché il Movimento 5 Stelle che all’epoca volle questa modifica dileggiò un po’ il Presidente della Regione Molise dicendo che non c’era un diritto in tal senso ma non è così perché invece è un diritto costituzionale. Ma non è questo che mi interessa. Mi interessa stabilire un principio e individuare chi persegue fini di legalità». La sentenza della Consulta avrà effetti anche in Molise: «Ora i commissariamenti andranno rivisti. Abbiamo sei mesi di tempo per ragionare col Governo e stiamo approntando i tavoli».
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