Lavoro e Professioni 20 Ottobre 2023 10:43

Scadenza triennio ECM, Monaco (Cogeaps): “Seguiremo linea dettata dal ministro Schillaci, dalla legge e dall’etica professionale”

Insediata la settima Commissione nazionale ECM. Ribadito il nuovo corso indicato dal ministro Schillaci. Monaco (Cogeaps): “Tutti i professionisti devono salvaguardare la salute dei cittadini e per farlo bisogna essere formati”. Zaffini (presidente Commissione Affari Sociali): “Giusta la connessione tra l’adempimento tempestivo della formazione e la copertura assicurativa”

Nel campo della formazione medica continua, ci troviamo in settimane molto intense. Questo perché mancano poco più di due mesi al 31 dicembre, il termine ultimo per accumulare i crediti formativi necessari per mettersi in regola con il triennio 2020-2022 (che è stato prorogato di un anno). Recentemente, presso il Ministero della Salute, si è svolta la prima riunione della nuova Commissione nazionale per la formazione continua in medicina, durante la quale è stata ribadita l’importanza fondamentale della formazione ECM e indicata la via tracciata dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, come quella da seguire nel nuovo corso.

Le indicazioni del ministro Schillaci

In una recente intervista, Schillaci aveva infatti sottolineato con fermezza che “non ci saranno ulteriori proroghe” e che verranno intraprese tutte le azioni necessarie per incoraggiare i professionisti sanitari a partecipare a corsi di formazione ECM. L’obiettivo è evitare di incorrere nelle “sanzioni previste dalla legge”, le quali possono arrivare fino alla sospensione dall’esercizio della professione.

A questo proposito, è importante sottolineare alcune novità introdotte dal decreto Milleproroghe, tra cui i crediti compensativi per i professionisti che, nei trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019), non sono riusciti a raggiungere i crediti richiesti per soddisfare le proprie esigenze formative. Queste disposizioni offrono loro la possibilità di regolarizzare la situazione.

Monaco (Cogeaps): “Seguiremo le indicazioni del ministro Schillaci, in linea con legge ed etica professionale”

Durante la riunione della Commissione ECM, è intervenuto anche il presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie, Roberto Monaco, che in un’intervista ha confermato che si lavorerà proprio nella direzione indicata dal ministro Schillaci, non solo perché lo dice lui “ma anche perché è quanto prevedono sia la legge che l’etica professionale. Tutti i professionisti devono salvaguardare la salute dei cittadini e per farlo bisogna essere formati. Per questo, dunque, le indicazioni saranno seguite”.

Negli ultimi mesi, con la scadenza dell’anno di proroga del triennio 2020-2022 (che terminerà il prossimo 31 dicembre) sempre più vicina, si è osservato un notevole aumento del numero di corsi frequentati dagli operatori sanitari. Ciononostante, rimane ancora un notevole divario da colmare.

“Come Cogeaps – ha aggiunto Monaco – abbiamo raccolto alcuni dati che dimostrano come nel triennio in corso la percentuale di corsi frequentati dai professionisti sanitari sia aumentata rispetto al triennio precedente, che a sua volta aveva ottenuto risultati migliori rispetto ai trienni precedenti. Questo indica un forte interesse verso la formazione continua e la sua importanza. Ora è necessario lavorare per attribuire a questa formazione maggiore dignità, tenendo conto che i tempi sono cambiati e che è fondamentale portare a termine la riforma del sistema ECM”.

Niente assicurazione per chi fa meno del 70% dei crediti. Per il Sen. Zaffini (Commissione Affari Sociali) è una norma giusta

Un altro aspetto di estrema rilevanza riguarda l’imminente approvazione dei decreti attuativi della legge 24/2017, conosciuta come Legge Gelli-Bianco, che finalizzeranno l’applicazione della norma che lega il soddisfacimento dell’obbligo ECM (al 70% dei crediti triennali) all’efficacia della copertura assicurativa. In altre parole, i professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-2025 non saranno in grado di usufruire della copertura assicurativa, mettendo così a rischio la loro protezione in caso di controversie legali.

Il Senatore Francesco Zaffini (Fratelli d’Italia), presidente della decima Commissione Affari sociali a Palazzo Madama, a tal riguardo ha dichiarato che in relazione alla Legge Gelli-Bianco, si sta intraprendendo un “processo di revisione complessiva, miglioramento e aggiornamento dei suoi contenuti”. Secondo Zaffini è  fondamentale sottoporre a manutenzione tutti i quadri normativi dopo un certo periodo di tempo ma la connessione tra l’adempimento tempestivo della formazione e la copertura assicurativa, come stabilito dalla legge, “rappresenta un aspetto che, a mio avviso, va mantenuto”. È infatti “cruciale che coloro che lavorano nella sfera della salute dei cittadini affrontino la loro formazione con serietà e puntualità. Allo stesso modo, è essenziale che la Commissione garantisca la qualità dei programmi formativi e che questi non si limitino a una mera formalità”.

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