Annunciate assemblee sul territorio nazionale: l’astensione dal lavoro avrà inizio dalle 00:00 di giovedì 12 aprile e proseguirà fino alle 24:00 di venerdì 13 aprile. Il sindacato: «Andiamo avanti con 48 ore di sciopero, forti dell’adesione massiccia dei professionisti sanitari che hanno provocato venerdì scorso il blocco delle sale operatorie degli ospedali e degli ambulatori di tutta Italia»
Proclamate 48 ore di sciopero degli infermieri e del personale del comparto sanità (esclusa dirigenza) il 12 e 13 aprile per tutti i turni di servizio. Annunciate assemblee sul territorio nazionale: l’astensione dal lavoro avrà inizio dalle 00:00 di giovedì 12 aprile e proseguirà fino alle 24:00 di venerdì 13 aprile.
Lo annuncia il sindacato degli infermieri Nursing Up, che intende proseguire, congiuntamente con l’altra sigla di categoria Nursind, le proteste dei professionisti sanitari, iniziate lo scorso 23 febbraio con lo sciopero e la manifestazione di piazza a Roma.
«Andiamo avanti con 48 ore di sciopero, forti dell’adesione massiccia dei professionisti sanitari che hanno provocato venerdì scorso il blocco delle sale operatorie degli ospedali e degli ambulatori nelle aziende sanitarie di tutta Italia. Vogliamo ascoltare il grido di protesta che si è levato durante la grande manifestazione di piazza Santi Apostoli, il grido di chi chiede riconoscimenti della propria dignità professionale che si traduce in una giusta retribuzione e turni di lavoro più umani».
E’ quanto dichiara il presidente del sindacato Nursing Up, Antonio De Palma. «Non sarà certo un contratto misero, quello è stato sottoscritto il 23 febbraio scorso senza di noi, a fermare gli infermieri italiani. La mobilitazione prosegue – spiega il sindacalista – per le stesse ragioni di prima: riteniamo inaccettabile la carenza di risorse dovuta al disinteresse del Governo verso gli infermieri e gli altri lavoratori del SSN. C’e’ stata una grave mancanza di rispetto da parte delle istituzioni verso le migliaia di infermieri che hanno scioperato, nell’affrettare la chiusura del Ccnl con un tour de force di 28 ore, senza dare risposte alle nostre richieste».