La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica aderisce e partecipa attivamente alla seconda Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, promossa dal Ministero della Salute con un proprio hashtag: #sicurezzaostetricheesicurezzadonneebambini
La sicurezza della salute di ciascuno è la sicurezza della salute di tutti. È a partire da questo principio fondamentale di reciprocità che la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica aderisce e partecipa attivamente alla seconda Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, promossa dal Ministero della Salute aderendo alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), anche attraverso un proprio hashtag: #sicurezzaostetricheesicurezzadonneebambini.
«Uno degli errori che si rischia di commettere in sanità, in particolare per chi lavora sul campo, è di non ricordare che le misure poste a protezione di ciascuno sono indispensabili per la tutela di tutti. Questo è ancor più vero nell’area materno-infantile, dove le ostetriche-i si trovano a stretto contatto con le donne e i nascituri, con le coppie e i familiari. Dunque, a ben vedere, un cospicuo numero di vite da preservare.
La partecipazione di FNOPO, Ordini territoriali, così come di tutte le ostetriche coinvolte singolarmente alla 2° edizione dell’evento vuole accendere ancor di più i riflettori sul valore della sicurezza in area ostetrico-ginecologica e neonatale, spesso impropriamente considerata e trattata da “Cenerentola” della sanità. Un atteggiamento che non considera invece il grandissimo valore sociale che quest’area assistenziale esprime – spiegano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica -. Lo si è detto già diverse volte, ma si ritiene fondamentale riaffermare che la tutela della salute delle donne è strategica per la tenuta del Paese nel medio e lungo periodo, sia in termini economici (curare, infatti, costa molto di più che prevenire) sia in termini sociali. L’allarme dell’ISTAT sulla denatalità ormai cronica del Paese richiede e merita grandissima attenzione da parte del Governo.
Tutelare la sicurezza in sanità significa avere una visione a trecentosessanta gradi, salvaguardando contemporaneamente chi vi lavora quotidianamente e chi necessita di prevenzione, cura e riabilitazione– sottolineano i vertici nazionali della categoria ostetrica -. La protezione sul posto di lavoro, anche da possibili aggressioni verbali e/o fisiche contro i professionisti sanitari; la corretta valutazione del rischio da parte dei lavoratori e in primis delle aziende sanitarie; la valorizzazione delle specificità di ciascuna professione sanitaria; gli interventi di prevenzione da patologie quali le Infezioni correlate all’assistenza (ICA); l’importanza della contraccezione nella prevenzione; la maternità e paternità consapevoli; il potenziamento della presenza e della operatività delle ostetriche nelle aree di competenza E l’implementazione del Basso rischio ostetrico quale maggior tutela e rispetto per la fisiologia del percorso nascita sono i punti principali che la Federazione ha evidenziato in una documentazione presentata al Ministero della Salute in occasione di questa giornata relativamente alle attività da attivare e da implementare anche dopo il 17 settembre. Tutto il materiale è stato pubblicato in una sezione dedicata del sito istituzionale FNOPO “Seconda Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita”.
A livello locale, infine, – concludono i vertici FNOPO – si sottolinea l’impegno e la partecipazione degli Ordini territoriali all’evento con proprie iniziative e campagne di informazione al fine di diffondere promuovere la cultura della appropriatezza e della sicurezza delle cure e della persona assistita, poiché rappresenta il principio su cui si basa una assistenza sanitaria di qualità e il diritto alla salute, costituzionalmente garantito».
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