«Un cantiere per ricostruire il nostro SSN lasciandone intatte le fondamenta: i principi cardine di universalità, uguaglianza ed equità – spiega il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – una fucina di idee nella quale prenderanno forma proposte concrete su cui puntare, investendo risorse»
«Sfida accettata. A una settimana di distanza dall’invito, lanciato dal Ministro della Salute Roberto Speranza e rivolto alla Consulta permanente delle Professioni sanitarie e sociosanitarie, a partecipare attivamente al processo di rinnovamento del Servizio sanitario nazionale, il Comitato Centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), riunito ieri a Roma, ha messo in piedi il Cantiere per le riforme». Così, in una nota, la FNOMCeO.
«Abbiamo voluto battezzarlo così perché sarà un vero e proprio cantiere per ricostruire il nostro Servizio Sanitario Nazionale, lasciandone intatte le fondamenta: i principi cardine di universalità, uguaglianza ed equità – spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. E anche perché sarà un laboratorio, una fucina di idee nella quale prenderanno forma proposte concrete su cui puntare, investendo risorse».
«Tre le direttrici per la riforma indicate dallo stesso Ministro alle quali corrisponderanno altrettanti gruppi di lavoro, composti dai membri del Comitato: un nuovo modello di programmazione della spesa; il rapporto tra ospedale e territorio; la sanità digitale e i big data. Su queste macroaree, ciascun gruppo opererà affrontando tre tematiche: le professioni come strumento di cambiamento; il superamento delle disuguaglianze; la formazione come presupposto della qualità delle cure. A una ‘Cabina di regia’ – fa sapere la FNOMCeO – il compito di organizzare i lavori che costituiscono il naturale proseguimento degli Stati Generali della Professione».
«Il 2020 dovrà diventare l’anno delle riforme, e, a questo tavolo, i medici e gli odontoiatri vogliono esserci – afferma il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli –. La volontà concreta del Ministro Roberto Speranza di avviare questo processo è un atto politico importante, di portata storica. Ancor più significativa è, per noi, l’intenzione di portare avanti il progetto insieme alle Professioni sanitarie, quali garanti dei diritti costituzionalmente protetti. Averci scelto come interlocutori vuol dire, infatti, dar voce e ruolo a un milione di professionisti, che costituiscono la vera ossatura del nostro sistema sanitario pubblico. Al Ministro va dunque tutto il nostro supporto».
«Numerosi sono i temi su cui confrontarsi: nuovi scenari investono infatti la sanità e la salute, sul versante tecnologico, demografico, sociale, su quello delle disuguaglianze e quello dei rapporti tra le Professioni – conclude -. Questi scenari corrispondono altrettante sfide che la Professione è pronta, per la sua parte, a cogliere e affrontare. Solo il confronto, la condivisione e l’approfondimento possono essere la chiave per una vera riforma che permetta di superare le criticità».
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