Il protocollo ha fissato le regole per l’iscrizione e la permanenza in quella parte speciale dell’Albo dei Ctu che racchiude gli esercenti delle professioni sanitarie intenzionati ad espletare l’attività di consulenti tecnici d’ufficio nella cause che riguardano la responsabilità professionale medica e sanitaria
«L’accordo siglato oggi rappresenta un altro passo in avanti verso la piena applicazione della legge 24/2017 (responsabilità sanitaria), sia per la crescita professionale degli operatori coinvolti». Così Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute e promotore della Legge sulla Responsabilità professionale nella XVII Legislatura in merito al protocollo firmato oggi alla Corte d’Appello di Firenze che fissa le regole per l’iscrizione e la permanenza in quella parte speciale dell’Albo dei Ctu che racchiude gli esercenti delle professioni sanitarie intenzionati ad espletare l’attività di consulenti tecnici d’ufficio nella cause che riguardano la responsabilità professionale medica e sanitaria.
«Ricordiamo che l’articolo 15 della legge – spiega Gelli – affida l’espletamento della consulenza tecnica e della perizia a specialisti nella disciplina che abbiano specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento. Inoltre, gli albi dei consulenti dovranno essere aggiornati con cadenza almeno quinquennale, al fine di garantire, oltre a quella medico-legale, un’idonea e adeguata rappresentanza di esperti delle discipline specialistiche riferite a tutte le professioni sanitarie, tra i quali scegliere per la nomina tenendo conto della disciplina interessata nel procedimento».
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«Mi auguro – conclude Gelli – che un esempio come questo, innovativo nel suo genere, sia seguito anche fuori dalla Toscana per una piena attuazione della Legge».