Gli studenti potranno seguire i corsi in via temporanea fino alla decisione di merito. Il SIGM: “Impossibile realizzare meritocratica selezione della classe dirigente medica”
Trecento candidati che avevano preso parte al test d’ingresso alla scuola di specializzazione in medicina che ha avuto luogo lo scorso novembre potranno frequentare i corsi fino al momento in cui verrà presa una decisione definitiva di merito.
Il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza di sospensiva ordinando l’ammissione – temporanea, in sovrannumero e con effetto immediato – di alcuni ricorrenti che non avevano superato la prova.
La vicenda riguarda gli aspiranti specializzandi che hanno partecipato ai quiz ormai divenuti tristemente famosi per il “pasticcio” delle domande invertite. Al momento di sottoporre il questionario ai medici, infatti, il Cineca (ovvero il consorzio interuniversitario che ha proprio il compito di organizzare i test) ha per sbaglio sostituito i quesiti destinati ai candidati di Area Medica con quelli previsti per l’Area dei Servizi Clinici. Il Ministero si è accorto dell’errore in ritardo, decidendo per questo motivo di annullare la prova e di farla ripetere.
Tornando alla sentenza di Palazzo Spada, è evidente che questa strida parecchio con quanto stabilito solo pochi giorni fa dal TAR del Lazio, che aveva respinto un analogo ricorso. A partire da questo momento, dunque, tutti i ricorrenti hanno a disposizione 60 giorni per appellarsi al Consiglio di Stato e chiedere, in questo modo, la riammissione ai corsi.
Immediata la presa di posizione dei giovani medici del SIGM: “La giustizia amministrativa – spiegano infatti in una nota – ancora una volta conferma come questo sia il Paese in cui non si riesce a realizzare una adeguata e meritocratica selezione della classe dirigente della sanità”. Ma oltre ai “gravi disservizi” che sono stati registrati in occasione del concorso, “il MIUR continua a dimostrare scarsa attenzione nei confronti del capitolo della formazione medica specialistica anche su altri fronti”. Secondo l’Associazione Italiana Giovani Medici, il dicastero starebbe infatti “disattendendo la corretta implementazione della riforma del riordino dell’ordinamento didattico delle scuole di specializzazione, non ricorrendo alla definizione di indicatori di qualità per l’accreditamento ed imponendo un passaggio di ordinamento a scatola chiusa agli specializzandi in corso”. Per questi motivi il SIGM chiede “l’adozione di un piano strutturale di interventi per tutelare il diritto ad una formazione specialistica in linea con gli standard di qualità europea”.
Nel frattempo, l’associazione ha organizzato un “mail bombing” per chiedere “al MIUR ed al Ministero della Salute di farsi garanti dell’adozione e dell’utilizzo” di “specifici indicatori di qualità” da affiancare “agli standard e ai requisiti strutturali e organizzativi ad oggi utilizzati ai fini dell’accreditamento ed attivazione delle scuole di specializzazione”. Sono invitati ad aderire all’iniziativa tutti i medici in formazione specialistica e gli aspiranti specializzandi.