Il raggruppamento, con 19mila iscritti, si avvia ad essere il sindacato dei medici dipendenti pubblici e privati più rappresentativo. Presidente designato Guido Quici: «Un soggetto sindacale più forte e unito per i medici ci aiuterà a sostenere una maggiore attenzione ai giovani e al futuro della sanità pubblica»
Alla vigilia della ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, nasce una nuova unione sindacale: anche la storica Associazione Sindacale ANPO-ASCOTI-FIALS Medici aderisce al Patto Federativo costituito lo scorso maggio da CIMO-FESMED e CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata).
Con tale aggregazione nasce oggi il Patto per la professione medica, alleanza di sigle sindacali che ricomprende circa 19mila medici e che, di fatto, diventa il sindacato di soli medici della dipendenza pubblica e privata più rappresentativo, assumendo un ruolo di leadership unitaria a difesa dei medici che lavorano in tale ambito.
Gli obiettivi del nuovo Patto per la Professione Medica si basano su una profonda determinazione e unità di programma espresse dalle parti: sostenere condizioni contrattuali eque e migliorative, promuovere il SSN e aumentarne la sostenibilità, opporsi alle politiche tese a sminuire la figura della professione del medico, sviluppare l’aggiornamento e la formazione, sostenere la valorizzazione del medico e del suo rapporto con il paziente, confrontarsi in materia di accordi nazionali, regionali e aziendali.
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Presidente del Patto per la Professione Medica è designato Guido Quici (CIMO-FESMED), Presidente Onorario è Raffaele Perrone Donnorso (ANPO-ASCOTI-FIALS Medici); Vicepresidenti sono Giuseppe Ettore per CIMO-FESMED e Carmela De Rango per CIMOP, Segretario è Francesco Vitale per ANPO (Associazione Nazionale Primari Ospedalieri).
«La nascita del Patto per la Professione medica, con l’aggregazione di ANPO-ASCOTI-FIALS Medici, rappresenta il successo di un nuovo modo di essere e fare sindacato, che vuole creare dinamismo e proiezione verso il futuro», commenta il Presidente Guido Quici. «Siamo coscienti dei forti cambiamenti in atto nel lavoro e nelle professioni, ma proprio per questo siamo convinti che il valore venga dalla tutela e non dallo smantellamento dei diritti e che la crescita parta dalle persone. In particolare, un soggetto sindacale più forte e unito per i medici ci aiuterà a sostenere una maggiore attenzione ai giovani e al futuro della sanità pubblica, che sia sostenibile per chi ci lavora e per chi vi accede, senza distinzioni geografiche o di governo politico».
«Siamo convinti e orgogliosi di questa nuova intesa, che punta ad una organizzazione forte e articolata nel rispetto delle diversità, focalizzata a raggiungere obiettivi per tutta la categoria dei primari e di tutti i medici, di cui oggi troppo spesso si dimentica il ruolo chiave nel pilastro sociale della sanità pubblica», dichiara Raffaele Perrone Donnorso, Presidente nazionale ANPO. «Da sempre ANPO-ASCOTI-FIALS Medici condivide la politica sindacale di CIMO e FESMED anche attraverso comuni iniziative sindacali, non ultima quella sul tavolo ARAN per il rinnovo del contratto dei medici, e attraverso il Patto proseguiremo sempre più determinati».
I rappresentanti del Patto per la Professione Medica attiveranno sin d’ora il coordinamento al tavolo delle trattive per il contratto in Aran, ancorché con la presenza e la firma distinta delle singole delegazioni. L’obiettivo finale è raggiungere in breve tempo un assetto strutturale e definito delle attività comuni, pur nell’autonomia gestionale ed organizzativa tra organizzazioni sindacali che hanno contrattualità diverse.
«Questo Patto aiuterà ancora di più il superamento di barriere che hanno contraddistinto il mondo sindacale degli ultimi anni e, dopo tre anni dalla sua costituzione, dà ragione ai fondatori del primo patto federativo per le importanti ricadute e guarda oltre i distinguo di categoria intra professionale», commenta Giuseppe Ettore, Presidente di FESMED. «Siamo convinti che il presente e il futuro coinvolgono in un orizzonte comune il mondo medico pubblico e privato, il mondo sindacale e quello delle società scientifiche, ed è per questo che uno dei principali obiettivi del Patto sarà quello di promuovere tra le organizzazioni una crescita culturale comune su tematiche che hanno impatto immediato sulle scelte formative, sulla tutela e sulla qualità del lavoro dei medici italiani».
«In un sistema, quello sanitario, in profonda evoluzione, è imprescindibile assumere decisioni non del tutto scontate che tendano a raggiungere il comune obiettivo di rilancio della professione medica», afferma Carmela De Rango, Segretario nazionale CIMOP. «Un nuovo modo di fare sindacato attraverso una comune crescita, nel pubblico e nel privato, è la strada maestra. Siamo orgogliosi di essere parte attiva di questo processo in cui la pluralità di voci, diretta all’unisono, arricchirà indubbiamente la capacità di farsi sentire e incidere sulle decisioni che fanno la differenza sulla vita dei medici e dei pazienti».
La nuova aggregazione sindacale, aperta all’adesioni di nuove organizzazioni sindacali, sarà da subito affiancata da un board scientifico, la cui attività sarà principalmente indirizzata sull’analisi di tematiche di comune interesse quali il finanziamento del SSN, il patto della salute, i LEA, gli standard, la formazione, la carriera del medico, ed iniziative per la crescita culturale a sostegno della professione medica.