Lavoro e Professioni 27 Ottobre 2020 10:49

Sistema 118, Balzanelli: «Centrali subissate e code di 6-7 ore davanti agli ospedali. Governo rafforzi il 118 o si rischia il crack»

Il Presidente della Società Italiana Sistema 118 traccia un quadro preoccupante: «I nostri mezzi devono essere sanificati completamente e gli equipaggi si devono svestire e rivestire. Servono 45 minuti e in quel frangente i territori rischiano di rimanere scoperti». Sotto pressione tutte le aree metropolitane

Sistema 118, Balzanelli: «Centrali subissate e code di 6-7 ore davanti agli ospedali. Governo rafforzi il 118 o si rischia il crack»

Lunghe code di ambulanze davanti agli ospedali con attese che arrivano fino a sei-sette ore, centralini oberati di chiamate, personale sempre più sotto pressione. Con la consueta schiettezza che lo contraddistingue, Mario Balzanelli, Presidente della Società Italiana Sistema 118, traccia un quadro desolante della situazione che sta affrontando il sistema di emergenza. E lancia il suo appello all’esecutivo nei giorni più difficili per l’Italia dopo il primo picco pandemico: «O si rafforza il 118 o si rischia un “crack di sistema”» è il suo grido di allarme.

CHIAMATE MOLTIPLICATE DAI CASI COVID

Balzanelli racconta a Sanità Informazione cosa ha determinato il sovraccarico degli ultimi giorni: «Una settimana dopo l’apertura delle scuole, un numero enorme di persone con febbre che non rispondeva ai comuni trattamenti e che non passava con la tachipirina e con tosse persistente e secca che non passava con l’antibiotico, ha iniziato a chiamare il numero di emergenza. Abbiamo dovuto inviare mezzi e far fronte a tutti i casi inquadrati come sospetti Covid che poi in buona parte si sono dimostrati Covid conclamati e sintomatici. Come è salita la curva dei ricoveri, ancor più è salita la curva degli interventi del 118».

Ma non si tratta solo di eccesso di richieste: a complicare il lavoro degli operatori ci sono tutti gli interventi di sanificazione dei mezzi, oltre alle lunghe attese perché i Pronto soccorso non avevano gli spazi per poter gestire una così grande massa di casi ‘sospetti Covid’.

«Dopo questi interventi – continua Balzanelli – i nostri mezzi devono essere sanificati completamente e gli equipaggi si devono svestire e rivestire: per fare ciò servono circa 45 minuti e in questi 45 minuti tutta l’area geografica di cui quel mezzo di soccorso è tributario per l’emergenza-urgenza dev’essere servita da un altro mezzo che a sua volta potrebbe essere bloccato per sanificazione e così via. A questo problema se ne aggiunge un altro: la fila interminabile di ambulanze in coda indiana davanti alle strutture ospedaliere dove i pazienti non trovano spazi di accoglienza che invece dovevano essere predisposti durante l’estate. Ci si doveva organizzare per le aree Covid, per un eventuale riempimento massivo improvviso che di fatto si sta verificando».

L’APPELLO AL GOVERNO: «FONDI AL 118 O SI RISCHIA»

La gravità della situazione spinge il Presidente della SIS 118 a lanciare un appello al governo: «Il 118 chiede conto del perché le misure governative di finanziamento della sanità che assommano a quasi 7 miliardi di euro non hanno visto rinforzare, sostenere e potenziare il 118 che è allo stremo delle forze. Chiediamo di aumentare gli operatori nelle centrali operative, i canali di flusso primario per evitare le code telefoniche, i mezzi di soccorso per assicurare che sulle prestazioni tempo-dipendenti non ci siano ritardi: non ci dimentichiamo che non esiste solo il Covid».

Balzanelli ricorda come il tempo per prepararci a una seconda ondata, prevista da molti esperti, non sia stato utilizzato al meglio. «La fase 1 ci ha fornito degli insegnamenti importantissimi: per certi aspetti ci ha preso alla sprovvista quando non dovevamo esserlo perché siamo stati costretti a gestire una pandemia privi di un piano pandemico nazionale per la maxiemergenza non convenzionale da minaccia biologica. Dopo la fase 1, forti degli insegnamenti ricevuti, dovevamo organizzarci per prevedere una fase 2 che potesse far fronte all’avvicendarsi della stagione invernale».

«Era necessario – continua Balzanelli – predisporre un fronte di risposta organizzato che sanasse quelle criticità in primis relativamente ai sistemi di emergenza territoriale 118. Il fatto è che ora, ai ricoveri per Covid, si sommano esigenze ordinarie correlate alle varie problematiche acute mediche e chirurgiche incomprimibili come gli infarti, gli ictus cerebrali, i traumi. A questa quota incomprimibile si associa una quota di richieste di soccorso da parte dell’utenza che vengono molte volte presentate agli operatori delle centrali operative neanche troppo fedelmente pur di avere una valutazione sul posto. Allora le centrali sono state subissate da un numero enorme di richieste di consigli telefonici, spiegazioni, stati ansiosi, quadri interpretativi».

«Tutte le aree metropolitane sono in affanno e le attese davanti gli ospedali arrivano fino a sei-sette ore – continua Balzanelli -. C’è gente che ci è morta in quell’attesa, come riferisce la cronaca nazionale. Chiediamo aiuto del governo affinché il 118 venga rinforzato urgentemente con provvedimenti normativi adeguati altrimenti rischiamo di essere subottimali o addirittura non appropriati nelle risposte essenziali. Non possiamo continuare ad essere dimenticati e a rischiare, per la mancanza dei dispositivi di protezione individuale, di essere noi stessi contagiati, ammalati e seppelliti».

Sulle USCA, le Unità Speciali di Continuità Assistenziali, che garantendo assistenza a domicilio avrebbero dovuto in qualche modo alleggerire il lavoro dell’emergenza-urgenza, Balzanelli è lapidario: «Non giudichiamo nessuno, non ci permettiamo di entrare nel campo dei colleghi ma una cosa è certa: stanno chiamando tutti il 118 perché siamo quelli che rispondono e arrivano sempre».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci
Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il collega dell'Economia, ha messo insieme un pacchetto di riforme
di Mario Zimbalo
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Medici d’emergenza in piazza: «Pronto soccorso a rischio»
I Pronto soccorso italiani sono al collasso per la grave carenza di personale. Mancano 5mila unità. Si temono situazioni di crisi soprattutto durante le festività natalizie. Domani prevista una manifestazione della Simeu davanti al Ministero della Salute
Pronto soccorso in crisi, la ricetta di Monti (Dir. PS): «Occorre forte coordinamento ospedale-territorio»
«Oggi molte persone si rivolgono al Pronto soccorso perché si trovano in difficoltà, noi dobbiamo dare una riposta» spiega Manuel Monti, Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino
di Francesco Torre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...