I camici bianchi in piazza per protestare contro l’ineguale trattamento con gli altri medici: «Perché siamo stati esclusi dalla fascia prioritaria del piano vaccinale?». A guidare la protesta Paolo Mezzana: «Nel Lazio differenze anche tra ASL. Ministro Speranza è consapevole della nostra condizione»
«Sono un medico e ancora aspetto il vaccino» e «medico di serie B». C’è grande amarezza nei volti e sui cartelli che un gruppo di una trentina di medici ha portato al sit-in sotto il Ministero della Salute a Lungotevere Ripa.
Sotto accusa il piano vaccinale che non ha inserito i medici e gli odontoiatri libero professionisti nella fascia prioritaria e che a marzo ancora si ritrovano senza vaccino. Rivendicazioni rilanciate nelle settimane scorse dal gruppo Facebook “Medici ed Odontoiatri liberi professionisti per vaccinazione Covid -19” e che oggi sono arrivate sotto le finestre del Ministro della Salute, Roberto Speranza.
«Questo processo è andato in ordine sparso: c’è una responsabilità di questo meccanismo federale sanitario che in questa fase così importante non ha funzionato – spiega a Sanità Informazione Paolo Mezzana, chirurgo estetico in prima fila nella protesta -. Non solo le regioni: a Roma alcune ASL hanno iniziato a vaccinare, altre dicevano di non avere indicazioni sulle vaccinazioni di medici libero professionisti e odontoiatri. E fino a pochi giorni fa continuavano a dirlo. L’errore non è stata la pressione fatta dagli Ordini dei medici sulle regioni, ma che la pressione andava esercitata direttamente in fase iniziale al Ministero: probabilmente si sarebbe potuto fare un ricorso al TAR per non essere stati inseriti. Sono scaduti i termini e non l’abbiamo potuto fare».
Tanti anche gli odontoiatri che lamentano la scarsa attenzione delle istituzioni nonostante il loro mestiere sia ad alto rischio considerando che lavorano a pochi centimetri dalla bocca dei pazienti.
«Siamo arrabbiati e sconcertati – afferma una dottoressa -. Siamo qui per avere risposte: perché siamo stati esclusi dalla fascia prioritaria del piano vaccinale nazionale pur essendo sanitari al pari dei nostri omologhi del Ssn? Non riusciamo a darci una risposta. Molte categorie sono state e saranno vaccinate prima di noi».
Il sit-in è stato programmato dopo diverse richieste e proteste (lettere, appelli, mail, minacce di ricorsi, interventi pubblici) e, non avendo ottenuto una risposta, i professionisti hanno deciso di scendere in piazza.
Alla fine, una delegazione di tre manifestanti capitanata da Mezzana è stata accolta al Ministero e c’è stato un incontro con un responsabile tecnico del Cts e un membro dello staff. «Erano già sensibili alla nostra causa – racconta Mezzana al termine -. Probabilmente non c’è stata una volontà, ci sono stati degli errori strutturali nella pianificazione. È stato assicurato che la questione verrà rivista a breve. Il Ministro è a conoscenza di questa condizione ed è d’accordo che sanitari, medici e odontoiatri del settore privato debbano essere inseriti subito nel piano vaccinale. È sensibile anche alla causa del personale delle nostre strutture che deve essere vaccinato. La tempistica è di qui a pochi giorni».
La piazza plaude alla notizia ma i camici bianchi operanti nel settore privato non intendono mollare e assicurano: «Se non ci saranno risposte tra una settimana saremo di nuovo qui».
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