Il Sindacato dei medici italiani chiede un intervento immediato e deciso del presidente della Regione, Nello Musumeci, e del ministro dell’Interno, Marco Minniti, affinché «lo Stato si schieri in maniera netta dalla parte di chi garantisce il diritto alla salute dei cittadini»
Ѐ allarme sicurezza per la categoria medica. «Non accenna a placarsi in Sicilia la spirale di violenza che coinvolge medici e personale sanitario ormai quotidianamente». Queste le affermazioni di Emanuele Cosentino, vice segretario regionale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi) Sicilia, contenute in una nota stampa.
Nell’ultima settimana, infatti, 3 infermieri sono stati aggrediti presso alcuni presidi ospedalieri di Palermo e un medico e un ausiliario del Pronto soccorso all’ospedale di Caltanissetta. «Per spezzare definitivamente questa tragica spirale» il Sindacato Medici Italiani chiede un intervento immediato e deciso del Presidente della Regione, Nello Musumeci, e del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, affinché «lo Stato si schieri in maniera definitiva e netta dalla parte di chi garantisce il diritto costituzionale alla salute dei cittadini. Non è accettabile – prosegue lo Smi – che il personale sanitario, che per formazione rifiuta ogni forma di violenza, sia a rischio in ogni intervento, in ogni minuto della sua giornata lavorativa. Ѐ ormai necessario che vengano presi dei provvedimenti seri a difesa dei medici, e non solo, con una maggiore attenzione e presenza delle forze dell’ordine, attribuendo ai professionisti sanitari definitivamente lo stato di pubblici ufficiali nell’esercizio professionale, con le conseguenti misure previste dalla legge in questi casi, quali il fermo di polizia e la denuncia d’ufficio all’autorità giudiziaria per gli aggressori – sottolinea Cosentino – ».
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«L’episodio più grave – ricorda il vice segretario – si è verificato nei confronti di un medico del 118 della postazione Msa di Falcone. Inviato per un soccorso in codice verde a Patti, nella notte del 5 gennaio è stato aggredito dallo stesso paziente che stava soccorrendo e dai familiari dello stesso. Il medico ha ricevuto un pugno che gli ha provocato la frattura del setto nasale e la lacerazione del labbro superiore. Il conseguente intervento dei carabinieri, a loro volta aggrediti, che hanno avuto difficoltà a riportare l’ordine, ha permesso di completare il soccorso e il trasporto in ospedale del cosiddetto ‘paziente’ e dello stesso medico che ha avuto una prognosi di 30 giorni. A causa dell”incidente – conclude Cosentino – l’ambulanza del 118 è rimasta priva del medico per la restante parte del turno, determinando una carenza assistenziale nei confronti di altri cittadini e difficoltà gestionali alla stessa centrale operativa 118 di Messina».