A breve verrà convocata una riunione della direzione nazionale dello SMI per ulteriori azioni, in quanto: «Dopo due anni di sacrifici fatti dalla categoria medica, non si può firmare un accordo in perdita»
«Il Sindacato Medici Italiani non firma l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) triennio 2016 – 2018», lo ha dichiarato Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI (Sindacato medici italiani). Quello proposto da SISAC, parte pubblica, sarebbe un accordo «vecchio, che non tiene conto della pandemia in atto, perché taglia servizi ai cittadini, comprime tutele ai lavoratori ed è penalizzante dal punto di vista economico».
A breve verrà convocata una riunione della direzione nazionale dello SMI per ulteriori azioni, in quanto: «Dopo due anni di sacrifici fatti dalla categoria medica, non si può firmare un accordo in perdita. Convocheremo nel più breve tempo possibile la riunione della direzione nazionale del sindacato per decidere ulteriori azioni da intraprendere».
«Non ci spieghiamo, ancora, – aggiunge Onotri – come altri sindacati dei medici abbiano accettato quanto è scaturito dalla volontà di SISAC. La pandemia ha dimostrato a tutto il Paese che è arrivato il momento di un grande investimento pubblico sul personale della medicina generale e di prossimità per migliorare la qualità dell’offerta di cure. Lo SMI continuerà ad essere vicino alla grave situazione in cui versa la medicina generale, che non trova alcun riscontro né reali ristori nell’ACN concluso oggi».
«Il Governo non può – conclude Onotri – a chiacchere, elevare ad eroi i medici e poi non destinare risorse e politiche adeguate alla nuove necessità della medicina. Si cambi, questo accordo collettivo nazionale: è irricevibile!» conclude Onotri.
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