Circa 4.000 medici hanno detto no al vaccino e non possono esercitare la professione. Si tratta di un’esigua minoranza su 468mila professionisti vaccinati
«Le sanzioni sono quelle previste dalla legge: i medici che non si vaccinano non possono esercitare. Questo accade per circa 4mila medici, attualmente sospesi, e che non possono lavorare fino a quando non ottempereranno all’obbligo vaccinale. Si tratta comunque di un numero davvero esiguo a fronte di un totale di 468mila professionisti, tra medici e odontoiatri. Dunque quasi la totalità ha adempiuto all’obbligo».
Sono le dichiarazioni di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNMCeO) rilasciate all’agenzia Dire. Per i medici e per tutte le professioni sanitarie sono obbligatorie solo le due vaccinazioni contro il coronavirus. Dunque il ciclo primario più il richiamo, la terza dose, ma non la quarta. «L’obbligo per legge scade il prossimo 31 dicembre – aggiunge Anelli – e i medici, come tutte le altre professioni sanitarie, devono ottemperare alla norma di legge, che prevede abbiano almeno tre vaccinazioni».
Il presidente FNOMCeO sottolinea che «le evidenze scientifiche hanno dimostrato che chi ha tre vaccinazioni ha la migliore protezione possibile, salvo naturalmente la quarta dose per i fragili. Le tre dosi per il personale medico garantiscono un sicurezza nei loro confronti e anche nei confronti dei cittadini per l’infezione da Covid-19».
La questione dei sanitari non vaccinati contro il Covid-19 resta ancora aperta. «Naturalmente la situazione epidemiologica è cambiata rispetto a quando sono state emanate le norme – conclude Anelli – ma la validità del vaccino nella protezione individuale, e quindi per la sicurezza sul posto di lavoro, rimane inalterata ed è molto importante».
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