È già autunno caldo per il fisco e le scadenze dei medici. Ecco i consigli del tributarista Giulio Palazzo per non rimanere sommersi dalle cartelle e approfittare della mano tesa dell’agenzia di riscossione…
Ricordate quella montagna di mail ricevute dal commercialista e lettere/raccomandate trovate nella cassetta della posta al rientro delle vacanze? Preparatevi, perché ora è il momento di “scalarla”. Dal punto di vista fiscale siamo, infatti, già al temutissimo “autunno delle tasse”, il momento in cui milioni di italiani devono fare i conti con gli odiati e temuti adempimenti e pagamenti. Proprio negli ultimi giorni la nostra redazione ha registrato numerosi sfoghi e raccolto SOS da parte di medici, letteralmente sbiancati – per fare qualche esempio – davanti ad ingenti somme (per qualcuno fino a 10mila euro…) da versare tra ottobre e novembre per conguaglio ed acconto Irpef. Un salasso sicuramente fastidioso, ma a cui è impossibile sfuggire.
Rassegnandosi a dover pagare, non tutto è però così negativo. Da valutare, con il tempo, la recentissima novità degli studi di settore, destinati a lasciare il campo agli “indicatori di compliance” (determineranno il reddito dei professionisti, compresi quelli del settore sanitario). Già, invece, apprezzabile l’opportunità – da cogliere tassativamente entro il 20 ottobre – offerta da Equitalia: anche chi ha saltato delle rate di una dilazione di pagamento può infatti mettersi in regola, evitando il saldo. Come? A spiegarlo è il tributarista Giulio Palazzo, titolare di uno dei più importanti studi commercialisti di Roma, rispondendo ad un quesito girato da un nostro lettore.
Di seguito la domanda posta dal medico in questione alla nostra redazione, girata allo Studio Palazzo:
«A novembre 2015, dopo aver ricevuto una cartella da parte del Gruppo Equitalia, ho richiesto ed ottenuto un piano di rateizzazione di 72 rate. Nei mesi a seguire, alcune delle rate previste dal piano non sono state saldate. Posso ancora usufruire della dilazione di pagamento che mi era stata concessa o l’unica alternativa per evitare una procedura esecutiva è il saldo, in un’unica soluzione, dell’intero ammontare residuo?»
«La problematica sollevata – risponde il dottor Giulio Palazzo – non è di poco conto ed interessa molti professionisti appartenenti al settore medico. Al riguardo, con l’approvazione del D.l. 24 giugno 2016, n. 113, a far data dallo scorso 21 agosto e fino al prossimo 20 ottobre 2016, in caso di decadenza da precedenti piani di rateizzazione, è possibile una riapertura dei termini per la rateizzazione dei debiti tributari. Dunque, le somme oggetto di piani di rateizzazione decaduti e non ancora versate al 1 luglio 2016, possono essere nuovamente rateizzate fino a un massimo di 72 rate mensili. La nuova richiesta di rateizzazione deve essere presentata entro il 20 ottobre 2016 su dei modelli reperibili su sito del Gruppo Equitalia (www.gruppoequitalia.it). Inoltre, – prosegue il tributarista – nel caso si decidesse di riattivare la rateizzazione, la norma non impone l’obbligo di eseguire, contestualmente alla domanda, il pagamento integrale delle rate scadute, né il pagamento di alcuna somma prima dell’approvazione del nuovo piano di rateizzazione. Infine, si sottolinea come il contribuente decada dal nuovo pagamento rateale solo ed esclusivamente a causa del mancato pagamento di due rate, anche non consecutive».
Con lo Studio Palazzo – Consulenza Tributaria e Societaria, continua la collaborazione editoriale che ci porterà ad affrontare tutte le principali questioni tributarie dei camici bianchi, ma anche di rispondere ai quesiti dei nostri lettori. Chi volesse suggerire delle tematiche può scriverci a redazione@sanitainformazione.it.