Il Presidente della Commissione d’Albo nazionale dei TSLB chiede una interlocuzione con il ministero sulla riforma della Medicina territoriale. Poi rilancia l’idea delle “competenze professionali esperte”: «È importante che ci siano comunque delle competenze distintive tra i professionisti e che la loro autonomia e responsabilità sia tesa a un miglioramento continuo indirizzato al paziente»
«Sostengo l’idea dello sviluppo di una piattaforma di laboratorio nel territorio, questo permetterebbe sicuramente un salto di qualità e una migliore organizzazione dei servizi oltre che una piena responsabilizzazione di tutti gli attori». È il pensiero di Saverio Stanziale, Presidente della Commissione d’Albo nazionale dei Tecnici di Laboratorio Biomedico, insediatosi due mesi fa dopo le storiche elezioni di fine settembre che hanno portato alla costituzione delle Commissioni d’Albo nazionali delle 19 professioni afferenti alla FNO TSRM e PSTRP.
Tra gli obiettivi principali di Stanziale e di tutta la CdA c’è quello di rendere il sistema ordinistico efficace. «Vogliamo che i professionisti iscritti agli ordini e agli albi siano soddisfatti dell’operato e dell’efficacia di questi organismi» sottolinea Stanziale che insiste sul tema della lotta all’abusivismo: «Una delle cose che bisogna sicuramente regolare è l’abusivismo che ora riguarda esclusivamente gli elenchi speciali. Un altro aspetto che critico riguarda la materia della certificazione delle competenze: l’individuazione delle competenze da aggiornare è propedeutico al cambiamento che deve essere messo in atto soprattutto alla luce di una approfondita analisi riguardante il momento che stiamo vivendo».
Stanziale ricorda che il TSLB non esegue solo gli esami: «Partecipa ai protocolli e ha specifiche competenze anche in campo di ricerca: di fatto siamo primi attori anche nel campo della virologia – sottolinea Stanziale – . Il lavoro che stiamo facendo è sinergico con tutte le Commissioni d’Albo provinciali ed è fondamentale perché vogliamo garantire nuovi orizzonti nella trasformazione della geografia del Tecnico di Laboratorio incrementando le competenze e favorendo lo sviluppo del potenziale della professione» aggiunge ancora il Presidente della Commissione d’Albo.
Stanziale insiste molto sulle “competenze professionali esperte” che aprirebbero nuovi scenari nella carriera dei professionisti sanitari: «Sono competenze che sviluppano nuove architetture organizzative. In un mondo della sanità così liquido come in questo momento è importante che ci siano comunque delle competenze distintive tra i professionisti e che la loro autonomia e responsabilità sia tesa a un miglioramento continuo indirizzato al paziente. Per questo chiediamo risorse certe che vanno strutturate attraverso i fabbisogni formativi: lo strumento del ministero della Salute è l’Health Workforce Planning and Forecasting. In tutti i casi vanno pianificate al meglio le previsioni dei fabbisogni e c’è sicuramente bisogno di una banca dati e questo il sistema ordinistico può offrirlo».
In questi mesi Stanziale ha più volte posto l’accento sulla necessità di procedere a nuove assunzioni anche perché in questi mesi i TSLB sono stati sottoposti a un carico di lavoro straordinario: «Siamo sotto il fabbisogno. Tra la fase uno e la fase due non c’è stata una riorganizzazione dei servizi di laboratorio e di microbiologia. Si è pensato a dare importanza alla tecnologia, ai tamponi rapidi antigenici preferendoli ai tamponi molecolari. Questo fa parte dell’organizzazione ma secondo noi serve una relazione positiva tra ospedale e territorio. Ecco perché sostengo l’idea dello sviluppo di una piattaforma di laboratorio nel territorio».
Sullo sfondo resta l’amarezza per la prima versione della manovra di Bilancio 2021 che è arrivata in Parlamento prevedendo una indennità solo per medici e infermieri e non gli altri professionisti sanitari, nonostante il grande impegno durante l’emergenza Covid: «Subito con il presidente Beux e con tutti gli altri presidenti delle Commissioni d’Albo nazionali abbiamo sentito un profondo disagio quando abbiamo letto la bozza della Legge di Bilancio. Poi c’è stata anche una convergenza con i sindacati: il diritto delle professioni sanitarie deve essere equo ed esteso a tutti. Ormai si è creata una multiprofessionalità e una integrazione in sinergia con tutte le professioni».
Infine, l’occasione della riforma della medicina del territorio su cui però ancora non ci sono certezze: «C’è un po’ di inquietudine – commenta Stanziale – perché c’è il bisogno di incrementare le competenze e favorire lo sviluppo del potenziale sia del personale che della diagnostica del territorio. Purtroppo su questo non riusciamo ad avere un dialogo con il Ministro della Salute. Una strutturazione di percorsi e fattori organizzativi chiave come possono essere la valorizzazione della rete territoriale, della flessibilità di modelli organizzativi, di un approccio integrato deve essere discussa con il ministero della Sanità. Poi la nostra idea è quella di mantenere una omogeneità tra i modelli regionali sapendo che questo non sempre è possibile perché dipende molto dalla specificità di ogni regione».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato