Non solo domande troppo “nozionistiche” ma anche alcune irregolarità. Il 6 agosto il verdetto
Non è filato proprio tutto liscio nella quattro giorni di test della scorsa settimana per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina.
I clamorosi errori tecnici che lo scorso anno caratterizzarono la prima edizione su base nazionale del Concorso non sono stati ripetuti, ma al termine di ogni giornata si sono registrate lamentale e critiche da parte degli aspiranti specializzandi. Dalle domande troppo nozionistiche – nonostante nel Regolamento del MIUR fossero prospettati quesiti più “clinici” – nella prova comune a tutte le discipline si è passati in sequenza al sequestro di dispositivi per comunicare all’esterno, quindi all’espulsione dei candidati scorretti e addirittura all’arrivo dei carabinieri all’Università di Messina, dove un concorrente stava svolgendo la prova con microfono e auricolare.
Domande dubbie, dunque, ed irregolarità di vario genere, legate anche alle discrepanze – tra le varie sedi in Italia – nelle misure di vigilanza, assegnazione delle postazioni e modalità applicate per evitare di copiare o comunicare. Secondo le maggiori associazioni di settore come il SIGM (Segretariato Italiano Giovani Medici) e il CNAS (Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi), la principale criticità del modello organizzativo deriverebbe infatti dalla parcellizzazione in un numero eccessivo di sedi e di aule, con il risultato di una variabilità strutturale che era facile prevedere sfociasse in situazioni patologiche. La soluzione? Per il futuro, l’utilizzo di un numero esiguo di sedi su base macro-regionale (nord, centro, sud), come peraltro già richiesto più volte dalle stesse associazioni.
In attesa delle graduatorie del 6 agosto, da ieri, sul sito dedicato scuole-specializzazione.miur.it, sono consultabili le domande e le risposte dei test che si sono svolti nelle giornate dal 28 al 31 luglio. Test che, in ogni caso, sanciranno l’esclusione di oltre 7mila candidati, visto che sono a disposizione poco più di 6mila borse a fronte di 13mila aspiranti specializzandi. Date le irregolarità registrate comincia ad aleggiare il fantasma dei ricorsi e, come già avvenuto nelle precedenti edizioni, c’è comunque chi, come Consulcesi, è già pronto eventualmente a sostenere i giovani camici bianchi nella loro battaglia.