A pochi giorni dal test di Medicina scoppia la grana degli studenti esclusi perché in quarantena per Covid: «Sto valutando come affrontare la questione insieme ai miei colleghi di governo» ha spiegato il ministro dell’Università Manfredi
Manca pochissimo al 3 settembre, data del temuto test di Medicina in piena era Covid. Quest’anno, per poter accedere alle università in cui si svolgono le prove di accesso, ogni candidato dovrà portare con sé una autocertificazione sul proprio stato di salute. Nel documento, scaricabile nell’area riservata Universitaly e sui siti di ateneo, si dichiara quindi di essere, per quel che si sa, negativi a Covid-19 e non sottoposti a misure di quarantena. Chi è in quarantena, dunque, sia accertata che preventiva, al momento, non potrà accedere alla prova, perdendo un anno. Un problema che era già stato sollevato qualche giorno fa.
Quanti siano i candidati in questa situazione, ancora non si sa. Ma come riporta il Corriere, il Ministero dell’Università ha ricevuto alcune segnalazioni, e sta lavorando per risolvere la questione.
«Si informa che il Ministero dell’Università e della Ricerca – precisa il Mur in una nota – vista la presenza di candidati destinatari dei provvedimenti sanitari di prevenzione del Covid-19 che non potranno sostenere le prove di accesso programmato, ha provveduto ad avvisare i Ministeri competenti al fine di verificare ogni eventuale possibile gestione delle suddetta situazione».
Tra le ipotesi sul tavolo del Ministro, ci sarebbe quella di una sessione straordinaria, che però potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Da una parte, infatti, garantirebbe il diritto di partecipare a tutti i candidati; dall’altra, aprirebbe la strada a una marea di ricorsi oltre a quelli che già invadono i tribunali. Inoltre, una seconda prova ritarderebbe la pubblicazione della graduatoria nazionale e di conseguenza il termine per le immatricolazioni e il nuovo anno accademico.
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