Il dossier di Sanità informazione: etichette sbagliate, anonimato violato, studenti ammessi in ritardo e doppie penne. Ecco le denunce che potrebbero scatenare l’ennesima ondata di ricorsi
La bufera potrebbe scatenarsi il 2 ottobre, ma sui test di accesso a Medicina soffiano già venti di burrasca. Venerdì della prossima settimana verranno pubblicate le graduatorie nazionali. Nel frattempo l’attesa è ingannata da segnalazioni di anomalie e irregolarità che, giorno dopo giorno, diventano sempre più numerose.
Non siamo certo ai livelli del clamoroso pastrocchio dello scorso anno quando a Bari arrivò in aula già aperto il plico contenente i questionari e ci fu un incredibile ondata di ricorsi. Un bis non è proprio una eventualità da escludere stando a quanto ha raccolto in questo dossier Sanità informazione sia su portali e forum per gli studenti, sia basandosi sulle segnalazioni raccolte dallo sportello virtuale www.numerochiuso.info.
Cosa sarebbe successo? Si spazia su più fronti. L’irregolarità più diffusa riguarda l’apposizione errata dell’etichetta con i propri riferimenti sui compiti. Di casi se sono registrati a macchia di leopardo un po’ in tutta Italia. Stessa diffusione anche per un’altra anomalia piuttosto curiosa: durante la prova viene fornita una penna ad ogni candidato ed è l’unica che può essere usata. Invece, allo scadere del tempo, in molti ne hanno estratta un’altra dal taschino della giacca o dallo zaino per provare a completare i quiz in attesa che la commissione passasse tra i banchi per ritirare i fogli. A Foggia e Torino, invece, è stato consentito l’accesso alle aule ai ritardatari. Nella cittadina pugliese sono stati anche allertati i carabinieri che hanno redatto un verbale: la mamma di un altro candidato ha denunciato che tre ragazze sono state ammesse alla prova dopo la chiusura delle aule e senza superare il metal detector. A Palermo si sono sentiti squillare telefoni cellulari durante l’esecuzione del test e a Roma – all’università “Sapienza” – diversi studenti hanno visto e filmato un plico delle prove lasciato (chiuso ma incustodito) in un corridoio per circa 45 minuti. Tra i casi più eclatanti quello di Perugia dove non sarebbero state rispettate le procedure per l’anonimato. Secondo il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati, «la prova andrebbe ripetuta a garanzia degli studenti e a tutela dell’immagine dell’università di Perugia». Nell’ateneo umbro sarebbero 200 le aspiranti matricole coinvolte mentre in tutta Italia si parla di 5000 test irregolari. Quindi il 10% delle prove sarebbe a rischio annullamento.
Numeri da prendere con le molle in attesa delle graduatorie del 2 ottobre che verranno precedute dalla possibilità (da oggi) di visualizzare il proprio punteggio sul sito del Ministero, utilizzando la propria password. Dal 7 ottobre invece sul sito www.accessoprogrammato.com verranno infatti resi noti gli esiti dei test: se il candidato legge “assegnato” accanto al proprio nome potrà immatricolarsi direttamente nella Università preferita (in base alla lista compilata in fase di iscrizione e presentazione della domanda); se c’è scritto “prenotato” significa che ce l’ha fatta, ma dovrà optare per una seconda scelta o attendere sperando in eventuali scivolamenti che lascino posti liberi nella prima preferenza; quando, infine, si legge “non idoneo” le porte della facoltà di Medicina sono sbarrate per l’anno scolastico 2015/2016.
A meno che non si voglia tentare la strada del ricorso, che sfruttando le falle del sistema del numero chiuso, ha permesso migliaia di iscrizioni in sovrannumero. Considerando le premesse, anche quest’anno se ne prevedono una infinità. Un chiaro segnale anche al Miur sulla necessità di rivedere il sistema d’accesso. Migliorare la prova è stato solo un palliativo mentre servirebbe una cura da cavallo.