Anche quest’anno al via i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso. Ad aprire le danze Medicina e odontoiatria con 67mila domande d’iscrizione e 124 posti in meno rispetto al 2016. Intanto si parla di una probabile interrogazione parlamentare sul tema
«Più che una prova, il test di ingresso alle facoltà di Medicina è una lotteria. Da 18 anni, da quando nel ‘99 venne istituito il Numero Chiuso, facciamo ricorsi e grazie ad essi migliaia di studenti si sono potuti iscrivere. Il Numero Chiuso deve essere un’eccezione e non la regola, come previsto dalla Costituzione. Inoltre se le Università non possono accogliere un maggior numero di studenti, si aumentino ed adeguino le strutture invece di ridurre gli iscritti».
È quanto dichiara Marco Tortorella, legale di Consulcesi, realtà di riferimento in Italia nel campo della tutela dei medici – o aspiranti tali – in occasione dei test di ingresso alla facoltà di Medicina che hanno avuto luogo questa mattina, che presto saranno oggetto di un’interrogazione parlamentare promossa proprio da Consulcesi. Una prova mai come quest’anno difficile da superare, considerati i numeri che la caratterizzano: in 66.907 hanno presentato domanda (in netto aumento rispetto al 2016, quando i candidati erano 62.694) e si contendono gli appena 9.100 posti a disposizione, oltre 400 in meno rispetto al 2015.
A conti fatti, insomma, solo un candidato su sette riuscirà a iscriversi. Per non parlare delle irregolarità che ogni anno si ripetono nel corso dello svolgimento del test: «Facciamo massima attenzione alle procedure – continua l’avvocato Tortorella –, chiedendoci se le domande sono valide e se vengono seguite correttamente le regole per lo svolgimento del test, in tutta Italia. Negli anni passati, infatti, non sono mancati errori nei quesiti e irregolarità macroscopiche nello svolgimento».
«Il prossimo passo nella nostra battaglia contro le ingiustizie del Numero Chiuso – spiegano ancora da Consulcesi – sarà promuovere un’interrogazione parlamentare: ci siamo già attivati e dialoghiamo costantemente con le istituzioni per riuscire a smuovere le acque al fine di arginare la carenza di operatori sanitari che si prospetta nel prossimo futuro. È cosa nota che il Servizio Sanitario non sarà in grado di sostituire tutti i camici bianchi che sono andati in pensione, o che ci andranno nei prossimi cinque anni, a causa dell’esiguo numero di laureati e dell’esodo all’estero dei giovani medici».
Ma cosa fare se ci si ritrova in presenza di irregolarità tali da pregiudicare l’esito del test d’ammissione? Attraverso il portale web www.numerochiuso.info, un vero e proprio sportello virtuale a disposizione di tutti gli aspiranti medici, è possibile raccontare e condividere le proprie esperienze relative alla prova d’accesso, ma soprattutto avere informazioni su come tutelarsi riguardo possibili scorrettezze riscontrate in sede d’esame. Intanto, per far sentire la voce degli studenti contrari al numero chiuso per le facoltà medico-sanitarie, è stata lanciata una campagna social attraverso l’hashtag #AccessoNegato. A disposizione, come sempre, i nostri oltre 1000 consulenti disponibili gratuitamente attraverso il numero verde 800.122.777 e sul sito www.numerochiuso.info».