Trecentocinquanta studenti di medicina in tutta Italia trascorrono l’estate preparando gli aspiranti camici bianchi a superare il test d’ingresso più ambito e temuto. E il giorno della prova, li caricano e aiutano a combattere l’ansia
Il giorno del test per l’accesso alla facoltà di medicina della Statale, al Mediolanum forum di Assago c’è la folla dei grandi concerti. Con le cartelline ed i fogli della prenotazione in mano, un flusso continuo di ragazzi scende le scale della metropolitana e si unisce agli altri candidati nella ricerca del colore dell’area del forum a loro assegnata. Assiepati davanti ai cancelli d’ingresso come se ci fosse una popstar ad attenderli e non un plico con 60 domande a crocette, aspettano di entrare sotto il sole cocente di una insolita mattinata milanese. Quando nel piazzale antistante il forum si crea un cerchio di ragazzi con appariscenti magliette arancioni, si levano delle urla di incoraggiamento ed inizia un vero e proprio discorso motivazionale.
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«Avete passato tutto agosto sui libri per questo giorno, le cose le sapete, voi oggi passerete il test». Scrosci di applausi e grida di incitamento, per caricarsi l’un l’altro e combattere l’ansia e la paura della prova. «Chi siete voi?». «I testbusters». «Chi supererà il test oggi?». «Noi».
Gli “acchiappatest” sono studenti di medicina che organizzano corsi di preparazione per affrontare al meglio il test d’ingresso. Studenti per gli studenti, come recita il loro motto. Il progetto è nato sei anni fa e oggi è diventato una vera e propria start up: i docenti sono più di 350 in 22 città diverse e quest’anno i loro corsi hanno raggiunto più di 3300 iscrizioni. Un pacchetto di lezioni può costare fino a 550 euro e il 50% dei ragazzi che hanno seguito i corsi negli scorsi anni è riuscito ad entrare.
«Ogni anno mettiamo a disposizione la nostra esperienza e ci dedichiamo a chi vuole tentare il test di ingresso per aiutarli a superarlo – ci dicono Davide Casartelli e Ivan Ferrari, studenti iscritti al quarto e al quinto anno di medicina, una volta concluso il discorso motivazionale ai loro allievi -. Noi ci siamo passati e sappiamo cosa significa affrontare una prova a crocette a cui, per certi versi anche giustamente, la scuola italiana non ti prepara. Cerchiamo di insegnar loro gli argomenti che ritroveranno nel test ma soprattutto di dar loro un sostegno, perché questa è soprattutto una prova a livello di ansia e atteggiamento».
«Cerchiamo di metterci il cuore – proseguono – e di esserci per loro come persone e come studenti». Per questo sono venuti al forum, per sostenere i loro 600 studenti che tentano di entrare alla Statale. «Li abbiamo trovati in giro e cerchiamo di caricarli al meglio. Questa è la prima volta che si trovano davanti ad una competizione in cui devono andare meglio degli altri, non solo bene per se stessi. E questo fa salire l’ansia e la voglia di cambiare la risposta sulla crocetta all’ultimo minuto».
Come ogni anno, anche questa edizione del test ha visto numeri esorbitanti: 67mila candidati in tutta Italia, 3500 solo alla Statale di Milano, a fronte di poco meno di 10mila posti disponibili nel totale. Ma perché? Come mai così tanti giovani oggi vogliono diventare medici, nonostante le difficoltà del percorso formativo prima, e della vita lavorativa poi? «Molte persone vogliono probabilmente aiutare gli altri – rispondono i testbusters -, e meno male, direi, di questi tempi. Se se la sentono, è giusto che ci provino. Poi c’è anche chi non ha avuto la vocazione da bambino, ma finita la scuola ha deciso di provarci, è riuscito ad entrare e adesso si è innamorato della medicina. Speriamo che sia così per tutti loro, e speriamo che riescano ad entrare in molti. È questo il nostro obiettivo, ciò per cui lavoriamo».
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