Lavoro e Professioni 19 Agosto 2021 11:09

Test Specializzazioni, restano non assegnate le borse per Urgenza e Rianimazione

Nonostante due anni di pandemia, i giovani medici non scelgono volentieri Pronto Soccorso e Rianimazione come specializzazioni. 456 e 166 i posti vacanti nelle due discipline, anche se si attende lo scorrimento. Perché? Si lavora tanto, non si fa carriera e si rischiano aggressioni

Test Specializzazioni, restano non assegnate le borse per Urgenza e Rianimazione

Nessuno vuole lavorare nella Medicina d’Urgenza e in Rianimazione. Nonostante due anni di pandemia, in cui queste due specialità hanno salvato migliaia di vite, gli specializzandi continuano a non sceglierle quando si tratta di impostare le preferenze. I risultati del test per le specializzazioni in area medica dello scorso luglio sono usciti e, delle 17 mila borse di studio messe a disposizione, ne sono avanzate quasi 1.300 non assegnate o rifiutate.

È chiaro che molte verranno recuperate con lo scorrimento in graduatoria, ma è altrettanto probabile che altre rimangano e vengano riversate nel fabbisogno del prossimo anno. Come riportato dal Corriere della Sera, tra le borse più ignorate dai tanti che, dal 1 novembre, inizieranno il loro percorso di specializzazione ci sono appunto Medicina d’Urgenza e Rianimazione. Su 1.077 borse per lavorare in Pronto Soccorso, ben 456 sono rimaste vacanti. Delle 1100 in Rianimazione ne sono rimaste 166 e 76 sono avanzate anche in Virologia.

Le motivazioni dei giovani medici

Sembra dunque che i giovani medici non trovino allettanti proprio quei lavori che sono stati essenziali per fronteggiare Covid-19. L’avversione per il Pronto Soccorso e la Rianimazione comunque non è una novità. Di base il carico di lavoro rispetto alle altre specializzazioni è impari, inoltre i riconoscimenti sono pochi rispetto alle “professioni ambulatoriali”. È naturale approcciarsi con più speranze a Cardiologia o Oftalmologia anche per consiglio di chi ci è già passato.

La ministra dell’Università Cristina Messa, medico anch’ella, ha inoltre sottolineato come le aggressioni aumentate negli ultimi anni in Pronto Soccorso possano spaventare i giovani che si approcciano alla professione. A questo si aggiunge la consapevolezza che la Medicina d’Urgenza è l’unica che non si possa esercitare in libera professione intramoenia. 

Così la Rianimazione, una professione usurante che dà poco spazio alla carriera e che logora il professionista senza un vero e proprio riconoscimento. Eppure una professione di cui il SSN ha disperatamente bisogno: secondo il sindacato Anaao-Assomed sono oltre 3mila i posti mancanti. Un vuoto che potrebbe ulteriormente acuirsi con i pensionamenti attesi nei prossimi due anni, non permettendo quel rimpiazzamento nei turn-over necessario perché il sistema non ne risenta. Ora la domanda deve essere: come si può migliorare il percorso lavorativo in queste specializzazioni? La risoluzione è più urgente che mai.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci
Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il collega dell'Economia, ha messo insieme un pacchetto di riforme
di Mario Zimbalo
Medici d’emergenza in piazza: «Pronto soccorso a rischio»
I Pronto soccorso italiani sono al collasso per la grave carenza di personale. Mancano 5mila unità. Si temono situazioni di crisi soprattutto durante le festività natalizie. Domani prevista una manifestazione della Simeu davanti al Ministero della Salute
Pronto soccorso in crisi, la ricetta di Monti (Dir. PS): «Occorre forte coordinamento ospedale-territorio»
«Oggi molte persone si rivolgono al Pronto soccorso perché si trovano in difficoltà, noi dobbiamo dare una riposta» spiega Manuel Monti, Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino
di Francesco Torre
Dal reinserimento al lavoro alla formazione, nel Lazio una proposta di legge contro le aggressioni ai sanitari
L’ha presentata il consigliere della Lega Daniele Giannini, raccogliendo le proposte dell’associazione AMAD. L’obiettivo è quello di incrementare le tutele introdotte dalla legge 113 del 2020
di Francesco Torre
Albenga (Savona), l’appello del sindaco Tomatis: «Ridateci il Pronto Soccorso»
Chiuso durante il Covid, il punto di primo intervento della cittadina ligure non ha riaperto dopo la pandemia. I cittadini hanno dato vita al movimento “senzaprontosoccorsosimuore”, raccolto firme e scritto al Presidente della Regione Liguria, mentre il Pronto Soccorso del Santa Corona a Pietra Ligure ora è al collasso
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...