Vede la luce con la firma del ministro del Lavoro, del ministro della Salute e di sindacati e imprese del Paese il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”. A darne l’annuncio Roberto Speranza.
«È una bella pagina l’accordo unanime che abbiamo siglato insieme al Ministro Orlando e a tutti i sindacati e le imprese del nostro Paese – scrive il ministro -. Il protocollo per le vaccinazioni e l’aggiornamento del protocollo per la sicurezza Covid-19 ci aiuteranno a tutelare la salute nei luoghi di lavoro. Questa battaglia si vince solo tutti assieme».
Il Protocollo arriva dopo un intenso confronto tra le parti sociali, con il prioritario obbiettivo di unire la prosecuzione delle attività commerciali alla garanzia di salubrità e sicurezza del lavoro. In questo senso la vaccinazione dei lavoratori contribuisce in maniera sensibile alla ripresa del paese. Dalle aziende è arrivata così piena disponibilità nell’offrire i grandi spazi come punti di vaccinazione aggiuntivi in cui immunizzare anche il proprio personale.
Cosa prevede il Protocollo?
Ecco i 16 punti previsti dal Protocollo per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro:
- La vaccinazione intra-aziendale rientra a pieno titolo nel Piano strategico nazionale di immunizzazione anti Sars-CoV-2 predisposto dal Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo.
- I datori di lavoro con il supporto delle Associazioni di categorie e indipendentemente dal numero di dipendenti, possono manifestare la loro disponibilità a costituire punti straordinari di vaccinazione.
- Nei piani aziendali previsti dal Protocollo, i datori di lavoro assicurano un confronto con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole di sicurezza aziendale stilate il 24 aprile 2020.
- I piani vengono poi proposti all’Azienda Sanitaria di riferimento nel rispetto delle Indicazioni ad interim e di eventuali altre esigenze regionali o provinciali.
- All’atto di presentazione il datore di lavoro specifica il numero di vaccini richiesti e i lavoratori che acconsentono alla somministrazione.
- I costi di realizzazione sono interamente a carico del datore di lavoro mentre la fornitura di vaccini, i dispositivi di somministrazione, gli strumenti formativi e di registrazione sono a carico dei Servizi sanitari regionali.
- Tutte le parti si impegnano a tenere informati i lavoratori e le lavoratrici con supporto di un medico competente.
- La raccolta di adesioni va gestita nel pieno rispetto della scelta volontaria dei dipendenti, evitando qualsiasi forma di discriminazione.
- Il medico competente deve fornire informazioni sui vantaggi e i rischi connessi alla vaccinazione e alla tipologia scelta.
- La somministrazione è affidata ad operatori in possesso di formazione adeguata sulla vaccinazione anti Covid e viene eseguita in locali idonei. Il medico può avvalersi di personale sanitario di supporto.
- Il medico ha il compito di registrare le vaccinazioni effettuate tramite gli strumenti messi a disposizione dalla Regione.
- Il datore di lavoro può anche scegliere di avvalersi di una struttura privata, in caso di mancanza di requisiti idonei alla vaccinazione in sede, con cui stipulare una convenzione.
- I datori di lavoro che non possono fare ricorso a strutture private potranno avvalersi di quelle dell’Inail.
- Sarà cura della struttura Inail adempiere a quanto necessario per le somministrazioni, compresa la successiva registrazione.
- Se eseguita in orario di lavoro, il tempo di vaccinazione è equiparato all’orario lavorativo.
- Ai medici competenti e al personale sanitario di supporto coinvolto, attraverso la piattaforma Iss è offerto uno specifico corso di formazione realizzato in collaborazione con Inail e con i Ministeri di Lavoro e Salute.
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