Lavoro e Professioni 8 Gennaio 2020 15:51

Veneto, Aodi (Amsi): «Dottoresse rifiutate da pazienti e direttori sanitari perché indossano il velo islamico»

La denuncia di Foad Aodi, presidente AMSI e UMEM: «Ginecologhe e pediatre somale, sudanesi, palestinesi e irachene discriminate a Vicenza, Verona e Padova»

Veneto, Aodi (Amsi): «Dottoresse rifiutate da pazienti e direttori sanitari perché indossano il velo islamico»

Si sono scontrate contro un muro di gomma, scetticismo e diffidenza. E hanno dovuto arrendersi alla dura realtà: pazienti e familiari le rifiutano non perché non sappiano svolgere il proprio lavoro ma perché, oltre al camice bianco, portano il velo e lunghi e casti abiti.  

Sono le testimonianze di alcune ginecologhe e pediatre somale, sudanesi, palestinesi e irachene di religione musulmana raccolte dall’Associazione medici di origine straniera (Amsi). Le dottoresse hanno lavorato per brevi periodi in Veneto, in centri medici privati, coprendo i capelli e parte del viso con un foulard o un velo. E di fronte alle lamentele di pazienti e familiari sono state allontanate dai direttori sanitari delle strutture con altre motivazioni. «Raccontano di aver ricevuto segnalazioni da parte di colleghi sul fatto che i pazienti si lamentassero del velo e del vestito lungo – precisa il professor Foad Aodi, presidente dell’Amsi e dell’Unione medica euro mediterranea (Umem) a Sanità Informazione – nonostante nella stessa struttura lavorassero alcune suore in abito religioso. Indossavano il camice sopra al vestito, ma i pazienti avevano ugualmente paura di essere visitati da dottoresse che avevano il viso scoperto e solo un fazzoletto a coprire il capo».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE

Niente a che vedere con il burqa, l’abito che nasconde quasi completamente il viso ad accezione di un piccolo pezzo di stoffa che permette alla donna di vedere, o il niqab che copre il viso meno del burqa, lasciando una piccola area libera attorno agli occhi. Le dottoresse portavano una sorta di hijab, un velo che copre la testa e il collo, lasciando il viso completamente scoperto. Eppure, suscitavano timore e perplessità. «Secondo i colleghi – prosegue Foad Aodi – i malati, ai successivi controlli, chiedevano esplicitamente di essere controllati da medici italiani». Nessuna lamentela diretta ma le proteste e le rimostranze sono arrivate in segreteria e in direzione sanitaria e «nell’arco di due e tre mesi i direttori sanitari delle strutture private sono corsi ai ripari, non le hanno riconfermate accampando la scusa della mancanza di richieste. Si sono sentite mortificate dal punto di vista professionale – aggiunge il consigliere nazionale dell’Ordine dei Medici di Roma e membro Registro esperti FNOMCeO Aodi – perché non sono state giudicate in merito al lavoro che svolgono ma per un pregiudizio culturale, un muro mentale fatto di ignoranza e pregiudizi».

Un «atto di discriminazione» che si inserisce in un fenomeno più ampio e complesso di «intolleranza verso gli stranieri, alimentato dai social e da una comunicazione, anche politica, aggressiva e offensiva – conclude Foad Aodi – . Noi dell’Amsi rispettiamo tutte le forze politiche ma chiediamo a chi fa politica di essere responsabile e rappresentare un esempio positivo per tutti. Altrimenti, come già accade, sarà la società civile a pagarne le conseguenze».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Il documento redatto dal Ministero della Salute sbarca in Stato-Regioni. Nelle fasi e negli obiettivi che lo compongono, l'erogazione di interventi personalizzati attraverso il coinvolgimento di pazienti e caregiver nel piano di cura, un maggior ruolo delle associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie, puntare molto sulla sanità d'iniziativa e l'empowerment
di G.R.
Anemia da malattia renale cronica, un peso da alleggerire
Promuovere la conoscenza dell'Anemia, fare una diagnosi tempestiva, gestire il paziente con malattia renale cronica in maniera multidisciplinare, realizzare una presa in carico in maniera omogenea sul territorio e monitorare l'Anemia lungo tutto il percorso del paziente sono le proposte per salvaguardare qualità di vita delle persone con Anemia da malattia renale cronica.
Tumori: in Italia 1740 associazioni di pazienti e caregiver, numero 1 in Europa
Oltre 1.740 associazioni oncologiche di pazienti e caregiver censite in Italia solo nel 2023. Il nostro paese detiene dunque il record europeo in proporzione al numero di abitanti. Sono i dati «di capillarità» del primo Libro Bianco sul mondo del volontariato oncologico, promosso e redatto da ROPI
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...